(Adnkronos) – A dicembre la Toscana si accenderà con le emozioni e l’energia della musica gospel, ospitando la XXVIII edizione del Toscana Gospel Festival, il più grande evento di musica gospel in Italia e uno dei più importanti in Europa. Dal 1996 rappresenta un punto di incontro unico tra cultura italiana e afroamericana, unendo spiritualità, arte e comunità in un’esperienza musicale indimenticabile. Quest'anno il festival celebra il 60° anniversario di "A change is gonna come" di Sam Cooke, capolavoro simbolo di speranza e riscatto sociale. Era il 1964 e poche settimane prima Martin Luther King aveva guidato a Washington la marcia per i Diritti Civili, il Lavoro e la Libertà, tenendo il famoso discorso nel quale più volte ripeteva "I Have a dream" (io ho un sogno). Sam Cooke, prima di lasciarci prematuramente nel dicembre del 1964 a soli 33 anni, incise "A change is gonna come" e la cantò con una tale intensità e un tale trasporto da farla sembrare un inno religioso. Divenne l’Inno degli afroamericani e di tutta una generazione che stava impegnandosi per valori di riscatto, libertà e pace. Una canzone che sottolinea il potere trasformativo della musica, in linea con il ruolo storico del gospel: fonte di conforto e di ispirazione che affonda le sue radici nel desiderio di libertà e giustizia. Con 16 concerti in 16 luoghi diversi e suggestivi, tra teatri storici e chiese monumentali, il festival toccherà le città di Arezzo, Cortona, Massa e Cozzile, Marciano della Chiana, Torrita di Siena, Montalcino, Montepulciano, San Giovanni Valdarno, Agliana, Carrara, Empoli, Fucecchio, Chianciano Terme. Il Festival racchiude la propria originalità nella proposta artistica, interamente costituita da gruppi musicali di assoluta qualità, provenienti dagli Stati Uniti d’America, che in certi casi incontrano le corali italiane, creando così una originale relazione tra Usa e Italia. In quasi tre decenni, il Toscana Gospel Festival ha ospitato 340 cori, con oltre 3000 artisti, portando il messaggio universale del gospel a più di 150.000 spettatori. È un appuntamento che travalica i confini musicali, promuovendo valori di solidarietà e speranza.. Grazie al contributo della Regione Toscana e dei tanti comuni coinvolti, al patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America, e di sponsor come Unicoop Firenze, Caffè River e Caurum, il festival continua a crescere, portando avanti la sua missione di dialogo culturale e musicale. Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, sottolineato: "Anche quest’anno la nostra regione si accende per Natale con il Toscana Gospel Festival, che non a caso è giunto già alla ventottesima edizione, prova della sua alta qualità, della bravura dei cori e del gradimento e popolarità che riscuote – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – Ogni gospel non è solo una performance musicale, è un viaggio spirituale e ogni parola, ogni verso, racchiudono un mondo di significati che ci invita a riflettere e ci rallegra. Per questo siamo particolarmente lieti che anche le festività 2024 siano impreziosite da questa rassegna che dal nord al sud della Toscana regala emozioni profonde e bellissimi messaggi di speranza". Ha detto Daniela Ballard, Console Generale degli Stati Uniti d'America a Firenze: "Il Consolato americano ed io personalmente siamo lieti di sostenere ancora una volta il Toscana Gospel Festival quest'anno. La musica gospel ha le sue origini nella musica tradizionale africana, portata in America dagli schiavi africani, che hanno incorporato e trasformato gli inni in ciò che oggi conosciamo come spirituals. Tuttavia, il gospel non è solo una forma d'arte; racconta la storia profonda di un popolo e della sua resilienza. È la storia degli afroamericani, che, nonostante secoli di schiavitù, segregazione e ingiustizie, sono rimasti saldi e incrollabili di fronte all’odio. Da una sofferenza così profonda è nata la bellissima arte della musica gospel. Come americana e, in particolare, come afroamericana, sono profondamente orgogliosa di vedere quanto la musica gospel sia amata qui in Toscana. Il Toscana Gospel Festival svolge un ruolo fondamentale nel raccontare questa storia, grazie ai numerosi e talentuosi gruppi gospel americani che si esibiranno durante le festività natalizie. "Il Toscana Gospel Festival è molto più di una rassegna musicale – dichiarano Andrea Laurenzi e Luca Baldini, direttori artistici – Da 28 anni, il nostro festival rappresenta un ponte unico tra la cultura italiana e afroamericana, unendo spiritualità e arte in un’esperienza che travalica i confini musicali per promuovere valori fondamentali di solidarietà e libertà. Quest'anno, celebrando il 60° anniversario di 'A change is gonna come' di Sam Cooke, rinnoviamo il nostro impegno a mantenere vivo il messaggio del gospel. La proposta artistica, che include cori straordinari dagli Stati Uniti d'America, combinata a luoghi suggestivi della Toscana, rende ogni edizione un’occasione speciale per scoprire la magia del gospel e le sue radici profonde nel desiderio di giustizia e cambiamento". Il cartellone prenderà il via il 15 dicembre da Massa e Cozzile (Pt) con le Harlem Sisters of Gospel e si concluderà il 1° gennaio 2025 a Castiglion Fiorentino (Ar) con Joselin St. Aimee – The Spirit of Gospel. Tra gli artisti di punta: Pastor Ron Gospel Show, The Voices of Victory, e Tony Washington Gospel Singers. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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