(Adnkronos) – "Il rilancio dell’economia italiana passa per un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita. Date le prospettive demografiche, l’occupazione potrà dare un contributo all’attività economica tutt'al più nullo, anche negli scenari più favorevoli. La crescita dipenderà quindi dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo primo intervento pubblico in occasione dell'evento per i 60 anni di Iccrea, ricordando come il fatto che "l’Italia abbia un problema strutturale di crescita è noto, come note sono le cause del problema". La nostra economia, ha infatti spiegato Panetta, "soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1% nel resto dell’eurozona. Un tale andamento è spiegato principalmente dalla deludente dinamica della produttività totale dei fattori, ossia i guadagni di efficienza derivanti dalle nuove tecnologie, dai miglioramenti organizzativi, dall’innovazione di prodotto e dall’espansione delle imprese più efficienti. In assenza di correzioni, questi andamenti continueranno a condizionare lo sviluppo anche negli anni a venire", ha ribadito il governatore. In Italia "va soprattutto ridotto il debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo" così come "accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone la competitività e l’incentivo a investire" e "rende la nostra economia e in ultima istanza l’intero paese vulnerabili ai movimenti erratici dei mercati finanziari", ha detto il governatore. "Il peso del debito opprime l’economia italiana da troppi anni. Dobbiamo liberarcene – ha quindi aggiunto – evitando gli errori del passato, agendo sia sul fronte della finanza pubblica sia su quello della crescita". "Si tratta di un compito non facile, da affrontare tenendo presente l’esigenza di proseguire l’impegno per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno", ha spiegato Panetta. In Italia, continua il governatore, "è necessario ampliare la platea delle aziende innovative e dinamiche, favorendo al tempo stesso la diffusione della tecnologia tra le altre imprese. È un obiettivo ambizioso, che oltre agli investimenti richiede la valorizzazione delle risorse umane". "La tecnologia, le capacità gestionali e la qualità della forza lavoro sono elementi essenziali e tra loro complementari dell’innovazione e dello sviluppo. Su questi obiettivi occorre concentrare, con perseveranza, le politiche pubbliche e l’impegno dell’intero sistema produttivo e finanziario – ha indicato Panetta – che in questi anni difficili ha mostrato una resistenza e una capacità di recupero su cui costruire per dare vigore alla crescita dell’economia italiana". "Il divario tra le imprese alla frontiera tecnologica e produttiva e le altre – ha detto ancora il governatore – è un problema comune a più paesi, ma è accentuato in Italia. Da noi i tassi di adozione della tecnologia e la produttività sono nettamente più elevati sia per le imprese grandi e operanti da più tempo rispetto a quelle piccole e giovani, sia per le aziende del Centro-Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno". "In base alle proiezioni diffuse dalla Bce in settembre e ai dati divenuti successivamente disponibili, l'attuale livello dei tassi – spiega quindi Panetta – sarebbe sufficiente a riportare l'inflazione in linea con l'obiettivo del 2% nel medio termine". "La restrizione attuata dalla Bce continuerà a dispiegare i suoi effetti nei prossimi mesi. Il suo impatto sulla domanda potrebbe risultare ben più forte di quanto era stato previsto, anche in relazione alla riduzione dell’offerta di liquidità", ha aggiunto. Nell'Eurozona "i rischi per la stabilità dei prezzi non sono svaniti, e richiedono vigilanza al fine di individuare e contrastare tempestivamente nuove possibili tensioni inflazionistiche", l'avvertimento lanciato da Panetta. La "considerevole" diminuzione dell'inflazione nell'Eurozona è una "buona notizia. Il calo di oggi rappresenta uno sviluppo favorevole" nell'andamento dei prezzi, spiega quindi nel commentare il dato diffuso questa mattina dall'Eurostat. "E' necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali a un livello che consentirà di riconquistare la stabilità dei prezzi, una brusca contrazione del bilancio dell’Eurosistema, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione", le parole del governatore. "Da un lato – ha indicato – la riduzione della consistenza dei titoli detenuti dalle banche centrali spingerà al rialzo i rendimenti delle attività finanziarie, con ulteriori effetti restrittivi. Dall’altro lato, la minore offerta di liquidità si ripercuoterà sulle condizioni del mercato creditizio. La flessione delle riserve bancarie – ha quindi spiegato Panetta – accentuerà la concorrenza nel mercato dei depositi, provocando nuovi aumenti dei costi di finanziamento delle banche e possibili, ulteriori incrementi dei tassi sui mutui e sui prestiti alle imprese". "L’evidenza empirica indica inoltre che una diminuzione delle riserve in eccesso delle banche comprime l’offerta di credito. A sua volta, la riduzione delle scorte liquide delle imprese renderà le scelte di investimento più sensibili al rialzo dei tassi", ha illustrato il governatore della Banca d'Italia. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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