(Adnkronos) – Si è conclusa oggi la 76esima edizione della Buchmesse di Francoforte. La pergamena-simbolo del Paese Ospite d’Onore è stata affidata alle Filippine nell’ambito della cerimonia di passaggio di consegne andata in scena all’interno del Padiglione Italia realizzato da Stefano Boeri interiors. A fare gli onori di casa è stato il Commissario straordinario Mauro Mazza che, salendo sul palco, ha rivendicato il successo della partecipazione italiana. "Ce l’abbiamo fatta e l’abbiamo portata a casa – ha affermato Mazza dal palco, introdotto dal padrone di casa della Buchmesse, Juergen Boos – perché era un’occasione troppo importante questa offerta dalla Buchmesse al nostro Paese per sprecarla o anche solo per intaccarla, per sporcarla". Finisce l’anno dell’Italia, Ospite d’Onore in questi cinque giorni di fiera ma che si è preparata all’appuntamento nel corso di un cammino lungo un anno. Come rappresentanti letterari, secondo una tradizione consolidata della cerimonia targata Buchmesse, sono intervenuti l’illustratore italiano Alessandro Sanna e la filippina Isabel Roxas. L’esperienza dell’Italia si è chiusa con un successo clamoroso. I dati di questa mattina segnano quasi 40.000 visitatori, 8.000 al giorno. In questi cinque giorni, ha dichiarato il Commissario Mazza, si è voluto "offrire l’immagine migliore della cultura italiana e dell’Italia stessa perché chi è entrato nel Padiglione italiano, nella piazza costruita da Stefano Boeri interiors, ne ha subito l’incanto, ha riempito gli occhi di meraviglia: studenti, semplici visitatori, delegazioni istituzionali, scolaresche, università che si sono emozionati nel passeggiare sotto i portici e a ogni apertura trovare una bellezza, che fossero libri, una mostra". L'anno prossimo le Filippine erediteranno il compito dell'Italia. “Ce l’abbiamo fatta e l’abbiamo portata a casa. Era un’occasione troppo importante questa offerta dalla Buchmesse al nostro Paese per sprecarla o anche solo per intaccarla, per sporcarla. Un po’ come Ulisse ci siamo messi la cera nelle orecchie, abbiamo lavorato in silenzio, forti dell’obiettivo che ci prefiggevamo: offrire l’immagine migliore della cultura italiana e dell’Italia stessa. Un’Italia che è caotica, confusionaria, disordinata, un po’ facilona. Insomma, tutto il contrario dei tedeschi che, pure, ci vogliono bene”. “Chi è entrato nel Padiglione italiano, nella piazza costruita da Stefano Boeri interiors, ne ha subìto l’incanto, ha riempito gli occhi di meraviglia: studenti, semplici visitatori, delegazioni istituzionali, scolaresche, università che si sono emozionati nel passeggiare sotto i portici e a ogni apertura trovare una bellezza, che fossero libri, una mostra – riprende Mazza – Ce l’abbiamo fatta perché abbiamo declinato le radici nel futuro nell’incontro tra cultura alta e tradizione popolare. Ce l’abbiamo fatta perché abbiamo assistito a confronti all’insegna della cultura che unisce, tra autori, intellettuali, pastori religiosi, che la pensano diversamente. E un confronto così arricchisce chi lo fa ed è il contrario del monologo senza contraddittorio". "Il confronto è utile alla cultura, alla politica, alla religione, a noi tutti. Il vero confronto ha due premesse indispensabili: la curiosità dell’altro e il rispetto reciproco. Apertura quindi, il contrario della censura – continua il Commissario – Ascolto, quindi, il contrario dell’intolleranza. Culture a confronto, il contrario del pensiero unico. Lasciamo il testimone di questa cultura che unisce, dopo le lacerazioni provocate dalle ideologie del secolo scorso. Lo lasciamo a GO2025, Gorizia Nova Gorica Capitale europea della cultura 2025. Lasciamo il testimone di Ospite d’Onore alle Filippine. Ce l’abbiamo fatta, l’abbiamo portata a casa”, conclude. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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