(Adnkronos) – Nei pazienti con asma grave, grazie a tezepelumab "abbiamo a disposizione una 'pallottola magica' addizionale che permette di coprire un vasto spettro di bisogni non sufficientemente soddisfatti per una patologia che conosciamo, ma anche per curare i pazienti per i quali" fino ad oggi "non c'era nulla. Questo è un cambiamento epocale. I farmaci biologici ci hanno permesso di poter trattare al momento solo i pazienti con asma grave, ma la speranza è di poter usare il più presto possibile" nei pazienti che ne hanno necessità "il cosiddetto early treatment, cioè un trattamento precoce. Perché quando saremo in grado di identificare il paziente che ha un'asma lieve o moderata, che svilupperà asma grave, avremo la possibilità di usare un trattamento biologico in modo da prevenire l'evoluzione dell'asma da moderato a grave". Così Giorgio Walter Canonica, professore & senior consultant Centro di medicina personalizzata asma e allergie Humanitas University & Irccs Humanitas di Rozzano (Milano), commenta il rimborso di Aifa per tezepelumab nel trattamento dell'asma grave non controllato, nel corso di un evento organizzato da AstraZeneca, oggi a Milano. "L'asma grave o non controllata o difficile da trattare", ricorda lo specialista, si definisce così perché "non viene controllata nei sintomi nonostante" la somministrazione "del massimo della terapia tradizionale, la famosa triplice terapia inalatoria". Per l'asma grave si è sempre ragionato secondo il "modello che 'più è grave e più aggiungo farmaci'. Questo è un concetto che oggi possiamo sfatare perché con le terapie biologiche siamo anche in grado di diminuire, finalmente, quello che era il trattamento inalatorio tradizionale". Le terapie biologiche "hanno rivoluzionato quello che è lo status del paziente – spiega Canonica – quindi è chiaro che agiscono non solo i sintomi, ma anche sulla funzionalità respiratoria e la qualità della vita dei pazienti" perché, “è stato ormai dimostrato, i biologici agiscono sul rimodellamento delle vie respiratorie, cioè dei bronchi, indotto dall'infiammazione cronica che determina delle modificazioni nei bronchi – irrigidimento e restrizione del bronco – che cambiano la qualità della vita delle persone". Ma con tezepelumab si è fatto un passo in più, è stato sottolineato durante l'incontro. Questo anticorpo monoclonale, first-in class, inibisce infatti l'azione della Tslp, una citochina epiteliale chiave in grado di innescare la cascata infiammatoria che caratterizza l'asma ed è fondamentale nell'avvio e nella persistenza dell'infiammazione allergica, eosinofilica e di altri tipi di infiammazione, inclusa l'iper-reattività delle vie aeree. Tslp è rilasciata in risposta ai molteplici trigger, inclusi allergeni, agenti infettivi, inquinanti e altre particelle aeree e "danneggia la barriera epiteliale sia nell'asma eosinofila allergica sia nell'asma eosinofila non allergica", rimarca Canonica che definisce il nuovo trattamento una "pallottola magica" perché, agendo all'origine della cascata infiammatoria, ha il potenziale di aiutare a trattare un'ampia popolazione di pazienti affetti da asma grave indipendentemente dalla polarizzazione della risposta infiammatoria. Attualmente "i biologici vengono concessi solo in asma grave", ma sappiamo che "prima li uso meglio è, più facilmente ottengo dei risultati perché – conclude l'esperto – se riesco a bloccare le citochine, in questo caso una citochina chiave anche nel rimodellamento delle vie aeree, io prevengo l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia come l'asma grave. Il nostro anelito, e il nostro dovere per i prossimi anni è proprio di ottenere questo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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