(Adnkronos) – "Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere e favorisca la pace”. Con queste parole, pronunciate da Papa Francesco, Roberto Di Sante correrà domenica prossima, 3 novembre, la maratona di New York. Il giornalista, autore del libro 'Corri. Dall’inferno a Central Park', si cimenterà ancora una volta con una delle corse più dure al mondo. Oltre 42 chilometri di fatica e lacrime, ma anche bellezza e gioia: "Il sogno di completare la maratona di New York mi ha salvato la vita. Ogni volta che corro riscopro il mondo che mi circonda, lo vedo sotto una luce nuova. E alla fine non mi fermo mai", ha raccontato all'Adnkronos Di Sante, che dopo dieci anni è tornato nella Grande Mela per superare i suoi limiti: "Ringrazio l’Athletica Vaticana che mi ha dato la possibilità di farlo con la loro maglia e le parole del Santo Padre. Perché, anche di fronte a guerre senza pietà, non bisogna mai smettere di sognare. Soprattutto un mondo di pace". "Dodici anni fa sono caduto in depressione", ha raccontato il giornalista, "in quel momento ero a Frascati e mi hanno portato a fare una passeggiata al parco. Lì ho visto diverse persone che correvano e ho avuto come un'illuminazione: ho capito che dovevo aggrapparmi a un sogno impossibile per ritrovare la luce in fondo al tunnel. In quel momento ho deciso che avrei corso la maratona di New York", così è nata la passione per la corsa di Di Sante. "Ricordo ancora che quando ho tagliato il traguardo di New York sono stramazzato al suolo per la fatica e ho giurato a me stesso che non avrei più corso in vita mia. Poi però ho completato anche le maratone di Berlino, Londra, Boston, Tokyo e Chicago, che mi hanno permesso di vincere, nel 2018, il premio 'Six Major Marathone'". Ma la soddisfazione più grande rimane aver aiutato tante persone in difficoltà tramite il suo libro, 'Corri. Dall'inferno a Central Park', che quest'anno ha vinto il Premio Nazionale Alda Merini per la Narrativa: "Quando l'ho scritto non mi aspettavo andasse così bene, invece è diventato un best seller. Ogni volta che giro il mondo per partecipare a qualche maratona incontro tanti runner che mi dicono che li ho aiutati, che tagliano il traguardo e mostrano il mio libro nelle foto. Grazie alla corsa ho conosciuto tante persone, mi sono fatto molti amici e ho imparato a vedere il mondo in maniera diversa. Quando corri ti senti protagonista di un film, la maratona è un viaggio epico", ha concluso Di Sante. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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