(Adnkronos) –
La tavoletta migliore costa meno di un euro; la peggiore nove volte di più. Il test premia la qualità e dà un’occhiata alle sostanze indesiderate nel cioccolato. Il Miglior Acquisto ha anche la certificazione etica.
15 dicembre 2023 –La qualità di un prodotto dipende dal suo prezzo? No, secondo i test di Altroconsumo. Il test più recente sul miglior cioccolato ha eletto come cioccolato nero Migliore del Test, l’extra-amaro 75% di Esselunga, che costa 0,99 euro a tavoletta (9,90 euro al chilo), un prezzo contenuto fra i più bassi della selezione. Al contrario, nella parte opposta della classifica finisce una tavoletta che costa 7,49 euro (ben 78,84 euro al chilo): Chalet Ciro Cioccolato extra fondente 75%. A determinare questa classifica di qualità fra 20 cioccolati fondenti (con un tenore di cacao compreso tra il 70% e il 75%) sono stati i risultati delle prove di laboratorio, che hanno valutato se la quantità di cacao contenuta rispecchiasse la dichiarata e la presenza di sostanze indesiderate, come metalli pesanti e contaminanti. La prova regina di questo test, che ha notevolmente influenzato il giudizio globale, è stato l’assaggio del cioccolato da parte degli esperti.
LA PERCENTUALE DEL CACAO
Da che cosa si capisce se una tavoletta è di qualità? La qualità migliore di cioccolato è quella con un alto contenuto di cacao, l’ingrediente di maggior pregio. Ecco perché la prima prova del test è stata proprio verificare se la percentuale di cacao rilevata corrispondesse a quella dichiarata. La legge infatti obbliga i produttori di cioccolato a riportare in etichetta la quantità minima di cacao usata. Questa quantità, per i prodotti, non può essere inferiore al 35% e deve comunque essere superiore al 43% nel caso riportino in etichetta aggettivi che fanno riferimento alle caratteristiche qualitative del prodotto (per esempio "Extra"). In laboratorio Altroconsumo ha scoperto che in tutti i prodotti la presenza di cacao è superiore di qualche punto percentuale rispetto a quella dichiarata (da 6,9 a 9,02%),a eccezione di Chalet Ciro. La confezione di questa tavoletta – venduta su Amazon a un prezzo piuttosto impegnativo (costa nove volte di più rispetto al Migliore Acquisto) – pur dichiarando il 75% ne contiene meno del 60%. Per questo ottiene in tabella un giudizio pessimo (nella colonna“Cacao, percentuale verificata”): questo parametro non può non influenzare anche il voto globale al prodotto (nella colonna“Qualità globale su 100”). Non si tratta di un problema di sicurezza, ma di correttezza commerciale:vendere un prodotto vantando caratteristiche che non ha significa ingannare i consumatori. In occasione di questo test Altroconsumo ha voluto verificare la situazione del cioccolato venduto in Italia.Tutte le tavolette non hanno problemi rilevanti di contaminazione da piombo e da cadmio. In laboratorio Altroconsumo ha cercato anche gli idrocarburi di oli minerali, composti chimici, alcuni dei quali pericolosi, derivati principalmente dalla distillazione e raffinazione del petrolio. Possono finire nel cioccolato in diverse fasi del processo produttivo, come il contatto con sacchi di juta contaminati, con olio lubrificante o a causa della migrazione degli inchiostri da stampa dagli imballaggi in cartone. In laboratorio sono state rilevate tracce di un tipo di oli minerali (MOSH) in tutti i campioni del test (in Novi Fondente nero in quantità maggiore). Mentre in cinque tavolette (Amo Essere Eccellente, Baratti & Milano, Carrefour Selection, Otto Chocolates, Viaggiator Goloso) è stato riscontrato un altro tipo di oli minerali piuttosto discusso (MOAH). Negli alimenti non devono mai esserci, a prescindere dalla quantità. Inoltre, nelle tavolette del test non sono state riscontrate tracce di salmonella. Il cioccolato è un prodotto davvero particolare: la qualità delle materie prime e del processo di lavorazione possono influire molto sulle caratteristiche organolettiche (odore, sapore, consistenza) del prodotto. Gli assaggiatori di Altroconsumo hanno apprezzato i prodotti del test: solo un giudizio è appena sufficiente (VANINI CIOCCOLATO FONDENTE 74% CON GRANELLA DI CACAO 100 g).
LA CLASSIFICA
ESSELUNGA FONDENTE EXTRA-AMARO 75% CACAO (0,99 €, 100 g), con un punteggio di 86 su 100, si classifica come Migliore del Test. È un cioccolato di ottima qualità: contiene l’alta percentuale di cacao che promette,sicuro (senza contaminanti pericolosi) e promosso a pieni voti all’assaggio. FIN CARRÈ ¬LIDL FONDENTE 74% CACAO (0,79 – 0,99 €, 100 g), con 84 punti su 100, ottiene il titolo di Miglior Acquisto. Ha una qualità ineccepibile a meno di 1 euro. Ottimo il giudizio degli esperti che l’hanno assaggiato. Ha anche la certificazione Fairtrade, per una scelta etica.
I PRODOTTI DEL TEST CHE HANNO LA CERTIFICAZIONE
Sono solo due i cioccolati che hanno la certificazione Fairtrade (Fin Carrè ¬Lidl fondente 74% CACAO 100 g e Otto Chocolates – cioccolato fondente biologico 71% 100 g). Perugina ha il logo Rainforest Alliance, marchio di un'ong nata per preservare l’ambiente e migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori: come Fairtrade si tratta di una grande realtà,ma vengono messi a disposizione meno report sui vari aspetti della filiera del cacao certificato, sugli obblighi di produttori ed esportatori e sui diritti dei lavoratori.Il cioccolato di Altromercato (la più grande organizzazione italiana che commercia solo prodotti del mercato equo e solidale) riporta il logo World Fair Trade Organization, comunità internazionale che riunisce e certifica le aziende del mercato equo e solidale con propri standard a garanzia di una reale applicazione dei principi del fairtrade. Infine, sui prodotti del test si possono trovare altre dichiarazioni riguardo alla sostenibilità del cioccolato, ma non si tratta di marchi certificati, come quelli che sono stati citati.Dunque, se si vuole fare una scelta etica, l’unico mezzo a disposizione dei consumatori è quello di affidarsi a certificazioni di organizzazioni il più possibile trasparenti e riconosciute a livello internazionale, come lo è appunto Fairtrade.
IL METODO DEL TEST
Gli acquisti sono stati fatti a maggio 2023, mentre i prezzi sono stati rilevati ad agosto 2023.Le analisi di laboratorio si sono svolte fra giugno e agosto 2023. Per il test sono stati scelti i marchi maggiormente distribuiti sul mercato, oltre ai marchi di distributori e prodotti venduti in canali specifici, come i siti online. La valutazione delle informazioni in etichetta pesa sul giudizio di qualità globale per il 10%. La percentuale di cacao verificata in laboratorio influisce per il 15%, mentre i contaminanti (oli minerali e metalli pesanti) e la verifica sulla presenza di Salmonella pesano rispettivamente per il 20 e il 5% sul giudizio globale. La prova principale è stata l’assaggio fatto da un panel di assaggiatori esperti, che infatti conta per il restante 50% sul giudizio globale assegnato in tabella. —immediapress/alimentazionewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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