(Adnkronos) – Yagil e Or Yaakov ''sono tornati in Israele'' e questa ''è una notizia molto emozionante''. Sono le prime parole dello zio Yaniv Yaakov all'Adnkronos dopo una notte insonne di sentimenti contrastanti. Perché i suoi nipoti, 12 e 16 anni, questa volta sono liberi davvero. E quella ''telefonata da parte di una autorità, che sia il governo o l'esercito'' tanto attesa, finalmente è arrivata. Yagil e Or sono tornati in libertà e hanno riabbracciato la loro madre, Renana Gome Yaakov, che era al telefono con loro la mattina del sequestro, lo scorso 7 ottobre. ''Non prendetemi, sono troppo piccolo'', sono le ultime parole che Renana aveva sentito pronunciare a Yagil rivolto ai miliziani di Hamas, prima che la telefonata fosse interrotta. I due ragazzi dormivano da soli, nel kibbutz di Nir-Oz 52 giorni fa, ma poco distante c'erano il padre, Yair Yaakov di 59 anni, e la compagna Meirav Tal, 54 anni. ''Davanti a noi abbiamo ancora un altro viaggio da compiere, quello per riportare a casa Tair e Meirav sani e salvi, il prima possibile'', afferma Yaniv. Lui, la mattina del 7 ottobre, ha ricevuto un messaggio audio tramite WhatsApp dal compagna del fratello, Meirav, che gli diceva ''i terroristi di Hamas sono in casa''. Sempre da lei ha saputo che i miliziani ''stavano sparando'' e che il fratello ha fatto ''di tutto per bloccare la porta del rifugio'', ma poi i contatti si sono interrotti. Yaniv ha avuto la prima conferma del loro sequestro in un breve filmato fatto circolare da Hamas. Anche Yagil, il più giovane dei suoi nipoti, era apparso in un video lo scorso 9 novembre, questa volta per annunciarne l'imminente rilascio. Un video diffuso dalla Jihad islamica palestinese che, dai primi giorni della tregua tra Israele e Hamas, ha fatto sapere di fare parte dell'accordo. Anche questa volta, per Yaniv e la sua famiglia, per il figlio di solo un anno più grande di Yagil, erano state emozioni da montagne russe. ''Quando lo abbiamo visto ci siamo messi a cantare e ballare'', ma poi ''abbiamo capito che era stato solo un altro trucco psicologico, un colpo psicologico durissimo'', aveva commentato Yaniv. Che anche ora, ancora, sente l'angoscia per il fratello e la cognata accanto alla gioia per il rilascio dei nipoti. La separazione dei due ragazzi dal fratello di Yaniv, loro padre, potrebbe essere considerata una violazione dell'accordo raggiunto tra Israele e Hamas, che prevede di non separare gli ostaggi minorenni dai loro familiari. Ma le autorità israeliane non si sono pronunciate su questo, forse perché Yagil e Or hanno potuto ricongiungersi con la loro madre. O forse perché Yair Yaakov e Meirav Tal sono in mano a un altro gruppo di miliziani, dato che il video di Yagil era stato diffuso dalla Jihad islamica palestinese. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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