Martina Caironi, Atleta Paralimpica, Regina dell’Atletica. Alle Paralimpiadi 2024 di Parigi, Martina arriva nuovamente seconda nel salto in lungo, ma conquista la medaglia d’oro nei 100 metri piani per la terza volta in carriera, in un’emozionante finale.
Nel suo Palmarès paralimpico vanta Tre medaglie d’Oro e Quattro Argento, ma non solo: due Medaglie d’Oro ai Mondiali di Lione, in Francia, nel 2013. Mentre nel 2015, ottiene il Record Mondiale. Tante altre medaglie, sono poi arrivate, tra le Paralimpiadi di Rio (216) e Tokyo (2020/2021), e diversi Mondiali Paralimpici.
Sei considerata la Regina dell’Atletica, perché secondo te?
«Questa definizione è arrivata dopo anni di carriera e tante medaglie internazionali, circa 25. In questi anni, ho regnato nei 100 mt, sino al 2019 e poi tanti ori e argenti nel salto in lungo. In tutti questi anni, ho portato il messaggio dei valori paralimpici. Poi le definizioni che ti danno i giornalisti sono tante ma questa mi piace».
Tra le due medaglie vinte nella Capitale francese, quale ricordi con più affetto e perchè?
«Certamente quella dei 100 mt. Nel salto in lungo ho avuto un piccolo blocco, e non sono riuscita ad esprimermi al meglio. Invece, nei 100 mt. ero molto determinata, e ho fatto una bella gara. Peccato per le mie compagne, mi è dispiaciuto moltissimo. Per quanto riguarda le mie prestazioni, sono proprio soddisfatta. Chiudo in bellezza una carriera lunga quattordici anni».
Cos’è successo esattamente quella sera in cui poi hai vinto il tuo fantastico e meritatissimo Oro? Ce lo puoi raccontare?
«Grazie dei complimenti! Io non mi sono ancora confrontata con Ambra, penso che sia lei a dover spiegare cos’è successo. Io so che sono partita e sono arrivata. A pochi mt dall’arrivo, Ambra è inciampata, facendo secondo me, un passo più lungo della gamba. Nella caduta ha travolto poi anche Monica. L’Italia ha fatto ricorso e così il Bronzo è stato assegnato ex-equo sia a Monica, sia all’Atleta della Gran Bretagna, Ndidikama Okoh».
Queste ultime Paralimpiadi parigine hanno lasciato rimpianti?
«Forse quello di non essere riuscita a saltare bene, nelle gambe sapevo di avere altre misure. Ma mi sono impegnata, e ho fatto il possibile».
Che significato hanno per te le medaglie vinte in Francia?
«Significano che anni di sacrifici e duro lavoro mi hanno dato la possibilità mi raccogliere frutti preziosi»
Perché Martina è un’Atleta paralimpica?
«Nel 2007 ho acquisito una Disabilità. Nel novembre 2007, in seguito a un incidente in moto ho subito l’amputazione della gamba sinistra: all’epoca avevo solo 18 anni e stavo tornando da una festa in motorino .»
Vorresti lanciare un messaggio, a tutte le persone che magari vivono una situazione simile alla tua?
«Sì, quello di rimboccarsi le maniche, e continuare a credere sempre in quello che fanno, non fermarsi mai».
A chi vorresti dedicare le medaglie vinte?
«Le dedico al mio allenatore che in questi anni, ha fatto tantissimo per me. Le dedico a me stessa, per non aver mollato nei momenti di difficoltà».
In conclusione, davvero Martina Caironi abbandonerà la carriera agonistica?
«E’ più che una possibilità, anzi è una certezza: questa è stata la mia ultima Paralimpiadi. Ma non smetterò del tutto. Ora mi prenderò un periodo, non so quanto lungo, di meritato riposo. E poi deciderò. Se sarò presente Los Angeles, NON SARA’ COME ATLETA!»
Grazie a Martina, di essere stata con noi.
Daniele Cardia
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