Teatro Laboratorio Alkestis CRS e compagnia d’arte Circo Calumèt
presentano MEIN KAMPF testo integrale di Stefano Massini con Sabrina Mascia regia Andrea Meloni e Sabrina Mascia luci di scena Elia Porcu opere pittoriche Evelise Obinu produzione Teatro Laboratorio Alkestis 2025
Con il contributo di Regione Autonoma di Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e il sostegno della Fondazione di Sardegna. Si ringrazia per la consulenza linguistica Stefania Trois.
La mia battaglia dal tedesco Mein kampf è l’autobiografia del terrorista che sconvolse l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un testo andato in stampa nel 1924, 101 anni fa, dove venivano sciorinati i fondamenti dell’ideologia nazista.
Visto che il testo è datato, si dovrebbe pensare che non sia necessario star li a dare delle spiegazioni su cosa fosse e cosa è esattamente il Mein Kampf.
Vi sbagliate, l’ignoranza galoppante che regna in questo paese necessiterebbe di spiegazioni, ma vista la situazione generale forse è meglio stendere il così detto velo pietoso.
Questo libro in Germania è tornato in libreria sono recentemente, dopo 70 anni, nel 2016.
E subito fu bestsellers!
LO SPETTACOLO
Quello che è andato in scena al magnifico Teatro Laboratorio Alkestis di Cagliari la sera di sabato 1 febbraio 2025, è una rivisitazione di quel delirante testo, trasformarlo in pie teatrale da quel genio letterario di Stefano Massini, autore, scrittore, drammaturgo, classe 1975, noto soprattutto per la sua opera teatrale Lehman Trilogy.
Dopo avere letto attentamente tutti i discorsi del condottiero, così sarebbe la traduzione di “Führer“, ha messo nero su bianco un adattamento al testo originale che esaltasse la follia del suo autore.
L’artista in scena, Sabrina Mascia, che poi abbiamo brevemente incontrato per due chiacchere sulle poltrone del magnifico Teatro Alkestis, con passione e dedizione, sin dalla prima battuta, ha messo in luce tutta la follia del giovane austriaco che di quella nazione non si sentiva rappresentato.
Una ricerca ossessiva della fama, dell’approvazione.
Emil Erich Kästner, il più grande scrittore tedesco per bambini, era contrario allo spirito tedesco e nel testo della pie di Massimi è presente all’inizio, in bene e in male, a suo carico.
Segue la breve intervista con l’interprete della pie teatrale andata in scena sabato sera:
- Approccio col libro Mein Kampf: è capitato per caso ai primi di dicembre 2024, ero alla ricerca di testi teatrali e mi ha attirata il titolo che non conoscevo e nemmeno Stefano Massini, tra le altre cose Direttore Artistico del teatro La Pergola di Firenze. Come ho aperto il libro ho deciso di metterlo in scena. Massini è stato carinissimo.
- Main Kamp lo lessi in pieno agosto sotto l’ombrellone, molto contemporaneo, visti i tempi.
- A.H. non viene nominato nel testo di Massini, solo una volta, per riportarlo al fatto che fosse un essere qualunque. La banalità del male è il leitmotiv della pie.
- La passione con cui hai recitato si evince dall’interpretazione, il personaggio A.H. ti ha ispirato? No, forse un po’ alla fine quando legge il mein kampf, in certi gesti , l’interpretazione era per non lavorare sul personaggio, ma sugli aspetti generali dell’essere umano. Volevo fare dimenticare che il personaggio fosse lui, perché oggi c’è tanta contemporaneità.
- Il fatto che una donna interpreti un personaggio così importante ti ha fatto sentire particolarmente ispirata e responsabilizzata? No, è stato tutto molto naturale. E’ un dubbio che ci siamo posti, soprattutto Andrea Meloni che ha curato la regia. Ci siamo posti il problema ma non l’ho mai avvertito, mai preso in considerazione, è come se mi avesse appartenuto e come se mi avesse scelto, mai passato per la testa il problema che fosse una donna a interpretare A.H.
- Oggi, ho fatto un esperimento sociale chiedendo a parenti, conoscenti ma soprattutto persone per la strada due domande: cosa fosse il Mein Kampf e chi era A.H. Nel primo caso il buio assoluto, nel secondo la percentuale di risposta positiva si è elevata anche per i ragazzi più giovani. E’ preoccupante che non si sappia del libro ma del personaggio storico? In un incontro con le scuole un docente provocatoriamente disse che forse questo libro andrebbe bruciato come tutti i così detti “libri pericolosi”. Solo nel 2016 in Germania questo libro è stato ripubblicato col vademecum sul come leggere bene il testo. Nelle scuole a mio parere andrebbe letto, si potrebbe ridere di Lui.
- Molta gente va appositamente nella famosa birreria di Monaco di Baviera dove A.H. il 24 febbraio 1920 tenne nel salone delle feste dell’Hofbräuhaus uno dei suoi primi comizi, enunciando i 25 punti del programma del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP). E preoccupante ? Non so se è pericoloso, credo che questi luoghi storici di memoria andrebbero preservati a prescindere. Annullare A.H. è impossibile perché la storia va studiata e non dimenticata.
LE PROSSIME DATE SARANNO FINE FEBBRAIO-INIZIO MARZO, a presto la conferma delle due sole date (5 repliche in totale)
si ringrazia l’ufficio stampa nella persona di Rosalinda Culurgionis
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