(Adnkronos) – Addio ai visi perfetti sui social. Da martedì 14 gennaio, Meta ha cominciato a eliminare ufficialmente una buona parte dei filtri creati attraverso la realtà aumentata, tra questi anche i filtri beauty. Quelli che, grazie all’intelligenza artificiale, sono in grado di cambiare i connotati fisici con effetti da chirurgia estetica. Un tema che negli anni ha sollevato diverse polemiche e spinto diversi influencer e proprietari di brand a schierarsi contro l'uso eccessivo di filtri capaci di migliorare le immagini e i volti sui social. Considerato un escamotage che allontana dalla realtà e che condiziona particolarmente la salute mentale di chi ne usufruisce. Sicuramente un passo importante per tutelare i più giovani dai rischi legati a immagini di bellezza artificiale con standard irraggiungibili. A chiudere è, in particolare, la piattaforma 'Spark', nata nel 2017 che consentiva ai creator di realizzare filtri o maschere di ogni tipo: dalle orecchie da cane agli zigomi sottili e definiti. Questa decisione di Meta è stata più volte associata a quella di TikTok, la piattaforma cinese che, a fine novembre, aveva deciso di vietare i filtri di bellezza agli utenti minorenni. In realtà secondo alcuni creator non sarebbe questo il motivo che ha spinto la società di Mark Zuckerberg a contrastare la creazione dei filtri bellezza. La ragione non sarebbe da ricercare in principi etici, quanto in interessi economici e aziendali. A esserne convinta è Letizia Egaddi, in arte Aida Creator, Content e Filter Creator, che lavora per la piattaforma Meta dal 2020: “Diversi account con decine di migliaia di follower -dice all'Adnkronos- stanno diffondendo fake news. Sostengono, che Instagram abbia preso questa decisione per motivi legati alla bellezza irraggiungibile. Questo è totalmente falso – dice Aida -. I motivi sono aziendali, strategici ed economici, semplicemente stanno riorganizzando il budget aziendale di Meta”. La Content filter spiega che verranno cancellati tutti i filtri eccetto quelli di proprietà di Instagram o acquistati da Meta, e tra questi compaiono ancora alcuni filtri beauty e deformanti. “Siamo profondamente grati alla comunità di creatori, aziende e altri stakeholder chiave che hanno fatto parte del viaggio di Meta Spark”, si sottolinea nell comunicato ufficiale pubblicato da Meta, azienda madre di Instagram, Facebook e Whatsapp. Aida ritiene che “vedere morire questo progetto è un colpo al cuore. Meta, con la possibilità di creare i filtri, ha dato a noi Content Filter tantissime opportunità, come creare da zero una professione che 5 anni non poteva nemmeno esistere. Ma è giusto così, per dare opportunità ad altro”. E sul futuro di Meta, Egaddi suppone che parte del budget tolto ai filtri verrà investito sul futuro dell’intelligenza artificiale: “Si lascia spazio a nuove frontiere della realtà aumentata. Come sono, ad esempio, gli Smart glasses Orion, occhiali che integreranno la realtà aumentata, e quindi i filtri, direttamente nell’oggetto”. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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