ONEY TAPIA: il Lancio del Disco e il suo Oro a Parigi.

Il "Gigante buono". Quando il Disco diventa leggero, come una piuma

Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)
Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)

Dopo aver intervistato la grande Assunta Legnante, incommensurabile Campionessa di Getto del Peso, che ci ha parlato del suo Argento nel Lancio del Disco e dell’Oro nel Getto del Peso, oggi vogliamo parlare di un altro Gigante dell’Atletica, che a Parigi 2024, ha vinto la Medaglia d’Oro nel Lancio del disco con 41,92 mt. Nato a Cuba, ma vive in Italia dal 2003 e diventa cittadino italiano. Ex giocatore di Baseball, ma poi dopo un grave incidente, non si è perso d’animo. Ha continuato a fare Sport, dedicandosi all’Atletica paralimpica.

Siamo con Oney Tapia

 

Parigi 2024 è stato il tuo primo Oro alle Paralimpiadi: che significato ha per te, questa medaglia d’Oro?

«Era l’Oro che mancava alla mia bacheca, avevo già un Argento e due Bronzi. Riuscire nella tripletta è una cosa unica, in un’altra Vita non so se riuscirei mai a fare una Impresa del Genere. Sono contentissimo di aver raggiunto questo obiettivo ma sono ancora incredulo. Ma ogni volta che, accarezzo la medaglia, ho consapevolezza che ho raggiunto questo importante traguardo».

A Tokyo nel 2020/2021, ci sei andato vicino, ma non ci sei riuscito. Hai qualche rimpianto?

« No. Penso che ogni cosa arriva nel momento giusto. Ci sono dei percorsi in cui uno deve transitare. Ci sono delle situazioni che devono accadere, per arrivare al traguardo. Io penso che questo era il mio momento, nel quale si è creata la condizione giusta, per questo obiettivo».  

Tutta Italia ha apprezzato la tua gioia ed il tuo sorriso nel festeggiare la medaglia. Sei consapevole di aver trasmesso tanta Serenità e di essere un esempio?

«Ho finito ora di rispondere ai messaggi WhatsApp dei tanti che mi hanno riempito di ringraziamenti. È una cosa meravigliosa capire che “l’onda espansiva” della mia gioia abbia raggiunto così tante persone.»

Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)
Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)

Tu sei Atleta Paralimpico, perché cos’è successo?

«Sono un Atleta Paralimpico perché nel 2011, mentre svolgevo la mia attività di giardiniere, ho subito un grave incidente: un grosso ramo mi ha colpito provocandomi un terribile trauma facciale, mi sono scoppiati i bulbi oculari. E da quel momento, la mia Vita è cambiata. Per me, quello che è successo, è una benedizione»

Hai un messaggio che vorresti trasmettere a chi vive situazioni simili alla tua?

«Nella vita ci possono capitare tante cose non sempre piacevoli, ma ci regala sempre delle sorprese. E noi dobbiamo essere sempre pronti ad accogliere i cambiamenti, queste trasformazioni, ed andare avanti con quello che ci rimane di buono: finché funzionano la testa e il cuore, respiriamo, anche se in maniera diversa, la Vita è nostra e abbiamo la Forza e le Capacità per raggiungere risultati diversi».

Che cos’è il Lancio del disco per te, Oney Tapia?

«Il Lancio del disco per me è Passione, Amore, Gioia. Da quando lo pratico, sono cambiato. E sono molto felice».

Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)
Oney Tapia (Foto di Eva Pavia, per gentile concessione del C.I.P.)

Tu sei di origine cubana, che cosa ti ha lasciato il tuo Paese?

«Mi ha lasciato un grande magazzino di Storie di quando ero piccolo, visto che vivevo in un quartiere povero e non avevamo da mangiare. Ma questo mi ha fatto crescere e mi ha fatto riflettere, mi ha aiutato tantissimo».

Tu anni fa, hai partecipato alla Trasmissione Tv “Ballando con le Stelle”, e già dalla scorsa Paralimpiade, hai dimostrato di essere un buon cantante. Cosa sono per te il ballo e il canto?

«Sono due cose diverse, il ballo è movimento, coordinazione e ritmo a cui è bello lasciarsi andare.

Il canto l’ho scoperto nel periodo che ero fermo: una grande passione che mi trasmette tanta serenità».

Vorresti dedicare questo Oro olimpico a qualcuno?

«Vorrei dedicarlo alle mie figlie, perché per preparare questa Paralimpiade, sono dovuto stare lontano via sette mesi. Non ho potuto seguirle nella loro vita quotidiana, ma capivano la situazione e anzi sono state molto vicine e partecipi. Quindi chi più di loro meritano questo Oro! Per raggiungere un obiettivo bisogna sacrificarsi».

Daniele Cardia

Informazioni su Daniele Cardia 324 Articoli
Giornalista Pubblicista - Direttore "MediaPress24" Scrivo per "Angeli Press" - "Cagliari Live Magazine" e con "Il Punto Sociale" Collaboro con "Opificio Innova, le WebTv: "MATEX Tv" e "ManiaTv" Vincitore dei Premi "USSI SARDEGNA 2022" Ho collaborato con l'emittente tv locale "Uno4" Nel 2017 ho scritto il libro: "Una storia qualunque... Barcollo ma non mollo"

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*