(Adnkronos) – Quando pensiamo ai ragni, la prima cosa che ci viene in mente è la loro grande capacità di tessere tele estremamente complesse e resistenti. Meno nota è l'abilità con cui queste piccole creature riescono a tagliare la propria seta – il materiale ad alta resistenza più tenace in natura – ma anche fibre sintetiche come il carbonio o il Kevlar. Un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Trento ha cercato di capire come questo sia possibile. I risultati sono stati da poco pubblicati sulla rivista 'Advanced Science'. A lungo si è pensato che il segreto di questo taglio efficace e preciso fosse la chimica, cioè la capacità di produrre un enzima in grado di sciogliere le fibre di seta. Questo meccanismo non è però sufficiente a spiegare la velocità con cui i ragni riescono a compiere questa operazione, ad esempio in una situazione di pericolo. "Lo studio – spiegano Nicola Pugno, professore ordinario di Scienza delle costruzioni all'Università di Trento e corresponding author della ricerca, e Gabriele Greco, ricercatore alla Swedish University of Agricultural Sciences e all’Università di Trento, corresponding author e primo firmatario della ricerca – è nato dalla curiosità di capire come i ragni interagiscono con materiali non propri. Abbiamo quindi provato a sostituire una ragnatela con fili sintetici di dimensioni paragonabili", appunto carbonio o Kevlar. Volevamo però anche comprendere come il ragno riesca a tagliare, oltre ai fili artificiali, anche la propria seta, materiale molto resistente ed estremamente tenace". Appurato che la chimica non può essere l’unica spiegazione, il gruppo si è quindi concentrato sull’azione meccanica, osservando i ragni al microscopio elettronico. È emerso che il segreto per un taglio così preciso ed efficace sta nella particolare conformazione delle zanne. Queste presentano infatti una speciale seghettatura a passo variabile con distanza crescente a partire dall’apice della zanna. La fibra da tagliare viene fatta scorrere verso l’interno, fino a incastrarsi quando incontra una spaziatura di dimensione paragonabile al suo diametro. Con questa particolare geometria dei punti di contatto, la forza necessaria per il taglio è minima e l’efficacia di taglio massima. I risultati di questo studio forniscono informazioni preziose per comprendere come i ragni riescano a tagliare materiali ad alta resistenza o tenacità, con interessanti prospettive di applicazione in altri ambiti. "La nuova teoria – conclude Pugno – potrebbe permettere di sviluppare utensili più affilati e performanti, ispirati alla dentatura del ragno. Per esempio per il taglio del legno, del metallo, della pietra, di alimenti o di barba e capelli". L’articolo scientifico pubblicato sulla rivista 'Advanced Science' è firmato da Gabriele Greco (Swedish University of Agricultural Sciences e Università di Trento), Diego Misseroni (Università di Trento), Filippo Castellucci (Università di Bologna e University of Copenhagen), Nicolò G. Di Novo (Università di Trento) e Nicola Pugno (Università di Trento). —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Articoli correlati
‘Metti la psoriasi fuorigioco’, domani la seconda tappa a Roma
(Adnkronos) – Arriva a Roma la campagna 'Metti la psoriasi fuorigioco', l'iniziativa multicanale di sensibilizzazione sulla psoriasi promossa da Ucb Pharma, con il patrocinio della Regione Lazio. Giunta alla seconda edizione, la campagna mira a […]
In 10 anni +34% allergie alimentari per i piccoli italiani, +120% in ‘under 3’
(Adnkronos) – Crescono le allergie alimentari in Italia, con un incremento del 34% in 10 anni che arriva al +120,8% per i bambini sotto i 3 anni. I 'responsabili' principali sono il latte (55%), le […]
Superenalotto, numeri estrazione vincente oggi 27 agosto
(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nelle'strazione del Superenalotto di oggi 27 agosto. Centrati, invece, tre '5' da oltre 56mila euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 67,6 milioni. E' possibile verificare […]
Commenta per primo