Le prime tre finali giocate nel suo splendido 2024 non erano terminate con un successo, ma la quarta è stata quella buona.
L’argentino Mariano Navone l’ha vinta al Tennis Club Cagliari, conquistando la seconda edizione del Sardegna Open 2024 (evento premium della categoria ATP Challenger 175) e lasciando parecchio amaro in bocca al pubblico che ha riempito ogni seggiolino del Centrale, per provare a trascinare Lorenzo Musetti al trionfo. Il tennista toscano ha fatto il possibile, ma si è dovuto arrendere ad un ottimo avversario.
Invece, dopo 1 ora e 47 minuti è finita 7-5 6-1 per il 23enne della provincia di Buenos Aires, numero 3 del tabellone, che in Sardegna ha aggiunto un’altra settimana da ricordare a un periodo meraviglioso. Meno di un anno fa navigava ancora fuori dai primi 200 della classifica Atp, mentre da lunedì sarà a un passo dalla top-30 e a Cagliari si sono visti i motivi della sua ascesa, sparsi in un tennis che combina solidità, gambe veloci e grande voglia di lottare. Fargli il punto non è affare semplice e l’ultimo ad accorgersene è stato – suo malgrado – Musetti, subito costretto a inseguire nel match che metteva in palio il titolo. Il toscano ha dato l’impressione di poter ribaltare l’equilibrio solamente quando con un break nel decimo game ha allungato il primo set impattando sul 5-5, ma è stata un’illusione. Perché con altri due giochi
Navone ha chiuso il parziale e poi è presto scappato via nel secondo, correndo verso il successo più importante di una carriera che ha ancora tantissimo da dire: «È stato un duello molto più combattuto di quanto dica il punteggio – ha spiegato il vincitore –, ma sono stato bravo a lottare su ogni palla. Determinante l’ultima parte del primo set: Lorenzo ha alzato il livello, ma sono riuscito a continuare sulla mia strada. Nel secondo, invece, credo che lui abbia accusato un piccolo calo, anche a livello mentale. Chiudo una splendida settimana: me la sono goduta dall’inizio alla fine e di Cagliari porterò con me grandi ricordi».
Invece Musetti: «Navone è stato più bravo di me, esprimendo il suo miglior tennis e meritando la vittoria. Ha giocato un grande torneo. Il mio, invece, non è terminato come avrei sperato: oggi il diritto non ha funzionato e ho commesso troppi errori. Contro un avversario così non te lo puoi permettere. Me ne vado con un pizzico di amaro in bocca, ma a Cagliari ho comunque raccolto fiducia e consapevolezza in vista delle prossime settimane, che proporranno i due tornei chiave della stagione sulla terra. Il mio obiettivo era ripartire da qui e direi che la ripartenza c’è stata».
Prima della finale del singolare, a Monte Urpinu il titolo di doppio del Sardegna Open è andato all’indiano Sriram Balaji e al tedesco Andre Begemann, a segno per 6-4 6-7 10/6 contro i boliviani Arias/Zeballos.
Martin Vassallo Arguello, direttore tecnico del torneo, ha detto: «Abbiamo assistito a una delle migliori finali possibili e di questo siamo molto felici. Come lo siamo della risposta del pubblico, che ha riempito più volte gli spalti e mostrato grande attaccamento al torneo e a dei protagonisti di livello altissimo. Uno dei significati del Sardegna Open è quello di rappresentare una tappa di passaggio in vista degli Internazionali BNL d’Italia, e direi che per tanti ha fatto bene il suo compito. Siamo molto soddisfatti di come è andata, e lavoreremo per migliorarci ancora».
Grazie Lorenzo, dalla nostra redazione, per averci fatto una settimana ricca di emozioni.
(Comunicato Ufficio Stampa Sardegna Open) e Daniele Cardia
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