(Adnkronos) – "L'Uap non fa politica, ma agisce a tutela della sanità pubblica e della sanità privata autorizzata e convenzionata, per garantire una medicina di precisione e per la salvaguardia della salute dei cittadini italiani. Nonostante le ripetute richieste di partecipare a tavoli di confronto presso il ministero della Salute, siamo stati convocati solo all'incontro del 12 luglio scorso e poi improvvisamente il 14 novembre è stato approvato un Nomenclatore tariffario di cui non abbiamo avuto alcuna spiegazione, che crea un disastro per la salute dei cittadini, inapplicabile perché pretende di erogare servizi sanitari sottocosto con tagli ai rimborsi inaccettabili e con codici inadeguati che stanno bloccando l'operatività dei medici di base di tante regioni del Sud Italia in piano di rientro". Lo afferma in una nota la presidente dell'Uap (Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata), Mariastella Giorlandino. Domani l'Uap e le altre organizzazione di settore saranno a Roma, Club House di piazza Montecitorio 116, per una conferenza stampa sull'impatto del nuovo tariffario. L'evento sarà moderato da Alessandro Cecchi Paone. "Alla conferenza stampa, a cui è stato invitato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, saranno presenti Maria Grazia Cucinotta, sempre pronta a difendere la salute delle persone fragili – ricorda Giorlandino – ci sarà monsignor Paglia; il presidente di Anmed, Elisa Interlandi; il presidente dell'Ordine nazionale dei medici, Filippo Anelli; il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi; il consigliere dell'Ordine dei medici di Roma Giovanni Carnovale; Pierino Di Silverio, segretario Anaao-Assomed; il presidente di FederAnisap, Valter Rufini; il direttore generale di Aisi, Giovanni Onesti; il rappresentante dell'Aiop Lazio Maurizio Pigozzi; il presidente di Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera; il presidente di Confapi Salute, Università e Ricerca, Michele Colaci; il presidente di Amsi, Umem e Unire per unire, Foad Aodi; il rappresentante Confapi Puglia, Aldo Allegretti; il presidente di FederBiologi, Elisabetta Argenziano; il direttore de 'Il Tempo', Tommaso Cerno; il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Oltre – continua la presidente – ai maggiori esponenti delle istituzioni e del mondo della politica, tra i quali il senatore Gasparri, il sentore Domenico Gramazio, gli onorevoli Polverini, Lacarra, Faraone, Boschi, Cesa, Crippa". L'Uap "vuole informare i cittadini italiani delle gravissime problematiche derivanti dall'applicazione del Decreto tariffe sia per gli ospedali pubblici, che per quelli privati e per le strutture private accreditate, in quanto sarà impossibile l'erogazione dei servizi essenziali e l'abbattimento delle liste di attesa". Inoltre, l'associazione "vuole chiarire che la sospensiva del nomenclatore richiesta da Uap, Aiop, Anisap e successivamente da Anmed, concessa il 30 dicembre e annullata solo qualche ora dopo, avrebbe tutelato i cittadini italiani evitando i disagi e i disservizi causati agli stessi da una politica che nega l'accesso alla tutela della salute. In particolare, l'Uap vuole dimostrare agli italiani – dati alla mano – "la disparità tra l'Italia del Nord, che ha potuto adeguare le proprie tariffe non essendo in piano di rientro, e quella del Sud, che invece essendo in piano di rientro ha dovuto subire tali tariffe che prevedono tagli drastici, come negli esempi qui di seguito riportati, che porteranno alla chiusura delle aziende sanitarie del Sud Italia e al danno erariale degli ospedali pubblici. Per l'esame del Psa Reflex (Psa + Psa Free), necessario per l'individuazione di una patologia tumorale – elenca l'Uap – il precedente tariffario prevedeva un rimborso di 14,82 euro (tariffa ferma da 20 anni); oggi l'attuale nomenclatore prevede un rimborso per entrambi gli esami di soli 3,95 euro. Per l'esame del D Toxoplasma (anticorpi IgG e IgM) con eventuale test di avidità è previsto un rimborso di 8,50, a fronte del precedente rimborso di 23,37. Per la visita cardiologica comprensiva di Ecg, il precedente tariffario prevedeva un rimborso di 24,53 euro e oggi l'attuale nomenclatore prevede un rimborso di 17,90". "Ci si chiede come sia possibile parlare di Pma (procreazione medica assistita) e nel frattempo rendere inaccessibili proprio quegli esami clinici di routine che accertano se una donna corre rischi in caso di gravidanza, individuando eventuali citomegalovirus o la rosolia e la toxoplasmosi. Per aggiungere i nuovi Lea – rimarca Uap – è stata usata la stessa coperta troppo corta, che se da un lato ha consentito l'introduzione di nuovi Lea, dall'altro ha effettuato dei tagli inammissibili. Com'è possibile consentire un errore di questo tipo? Soprattutto considerando che i fondi a disposizione erano stati stanziati dalla Ragioneria dello Stato, ma che non sono stati usati tutti". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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