(Adnkronos) – La vicenda di Antonello Venditti "è legata al vero problema che c'è ancora in Italia, ovvero quello dell'ignoranza, intesa proprio nel senso letterale del non conoscere: ancora purtroppo è molto diffusa nel nostro Paese". Non ha dubbi Paolo Falessi, fondatore dello storico gruppo dei Ladri di Carrozzelle, che in un'intervista con l'Adnkronos interviene sulle furiose polemiche scatenatesi dopo il concerto di Antonello Venditti a Barletta in cui il cantante ha risposto in modo stizzito ad una ragazza diversamente abile che era andata a vederlo con i genitori. Il chitarrista della band, nata negli anni '90 per aprire una finestra sul mondo della disabilità rendendola "un fatto normale", sottolinea: "E' stata una gaffe amplificata dai social, in seguito alla quale Venditti ha chiesto scusa, ma resta il fatto che lui ha parlato perché evidentemente non sa, non conosce bene questa realtà". C'è "un'ignoranza di fondo, un retaggio culturale perché per tanti anni la gente pensava che queste persone dovessero restare a casa, e ancora adesso è così", spiega Falessi, che su Rai2 è tra i protagonisti di 'O anche no – Stravinco per la vita', il programma dedicato alla disabilità con Paola Severini Melograni che dal 30 agosto sarà dedicato alle Paralimpiadi. "Bisogna lavorare sulla conoscenza, sapere che certe patologie hanno una determinata reazione: quella ragazza non stava strillando, stava esprimendo la sua felicità e ti sta dicendo che è la persona più felice del mondo, è l'opposto e dovresti essere contento". Qualche esempio: "I ragazzi autistici, che sono diretti, se sono felici strillano, o il ragazzo down che non ha filtri se gli sei simpatico ti abbraccia e se gli sei antipatico te lo dice in faccia. Siamo abituati alla neurotipicità, invece qui si tratta di neurodiversità: siamo tutti uno più matto dell'altro, ma qual è il problema", osserva Falessi. Che fa dunque un appello a Venditti: "Antonello, se venissi a 'Stravinco per la vita' e ci spiegassi il tuo punto di vista sarebbe bellissimo. Ti aspettiamo". Di episodi legati alla non conoscenza della diversità, il chitarrista dei Ladri di Carrozzelle ne potrebbe raccontare a decine: "Quando noi andiamo in giro ci accadono cose molto peggiori, più cattive, che noi affrontiamo con ironia -rivela all'Adnkronos- Un esempio? Spesso si avvicinano e, se ho affianco qualcuno in carrozzina, chiedono a me 'lui come si chiama?', come se non fosse dotato di parola. Un giorno una signora arriva dritta col suo suv nel parcheggio per disabili, e quando glielo facciamo notare, risponde 'non si preoccupi, a quest'ora non escono'. Oppure, alla fine di un tour si avvicinano e chiedono 'ma sono veri'?, come se noi utilizzassimo questo espediente non so, per avere più successo. Una volta è stato mitico e qualcuno di noi ha risposto 'no, so' de peluche'. La prendiamo a ridere, magari così capiscono di più". L'ironia, questa meravigliosa chiave che salva il mondo. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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