(Adnkronos) – Bologna FC 1909 e Webuild hanno firmato un accordo di partnership con diritto di esclusività fino al 31 dicembre 2027 per lo svolgimento degli ulteriori approfondimenti di fattibilità tecnica e per la ristrutturazione e riqualificazione in modalità EPC (Engineering, Procurement and Construction) dello stadio Dall’Ara. L’iniziativa è parte di un più ampio progetto in PPP (Partenariato Pubblico Privato) sviluppato dal club con il Comune di Bologna. Con il nuovo Stadio Dall’Ara, la città si candida ad essere selezionata tra quelle che ospiteranno gli Europei di calcio del 2032. Forte dell’expertise mondiale del Gruppo Webuild nel settore stadi, il progetto, che prevede un investimento complessivo stimato in euro 200 milioni, ha l’obiettivo di ristrutturare e valorizzare le aree dello stadio, inaugurato nel 1927, mantenendone la proprietà pubblica. Il Dall’Ara si trasformerà così in un’infrastruttura attiva 7 giorni su 7 con un alto livello di servizi in tutti i settori, in linea con le migliori best practice diffuse in ambito internazionale. Elemento fondamentale della riqualificazione sarà la copertura dello stadio, a forma di guscio e in grado di permettere il passaggio di luce e aria. Saranno inoltre eliminate le strutture metalliche aggiunte in occasione dei campionati mondiali di calcio di Italia '90, salvaguardando la cinta muraria originale. L’impianto sarà realizzato secondo gli standard UEFA categoria 4 e avrà una capienza di oltre 30mila posti dalla visibilità ottimale, con tutte le tribune vicinissime al campo a circa 7 metri dalla linea di gioco. Parte del progetto è anche la riqualificazione dell’area a nord di via Andrea Costa, nota con il nome “Antistadio”, a cui si aggiungerà la costruzione dello “Stadio Temporaneo” in un’area ad est di Bologna (zona F.I.C.O.), per ospitare le gare casalinghe del club durante i lavori. La progettazione è stata effettuata e curata dallo Studio Gau Arena dell’architetto Gino Zavanella di Roma. Il Gruppo Webuild ha già realizzato 9 grandi stadi nel mondo. Tra questi il Meazza di Milano, tempio del calcio italiano costruito nel 1926 e noto anche come Stadio San Siro, ristrutturato alla vigilia dei mondiali di calcio di Italia ’90 da un pool di aziende guidato dalla Lodigiani, poi confluita nel Gruppo. L’intervento di allora sul Meazza è stato radicale, con la realizzazione del terzo anello di gradinate, sorretto dalle 11 torri cilindriche in cemento armato che sono oggi il segno distintivo dello stadio a livello mondiale. Per gli stessi mondiali, il Gruppo ha rimesso a nuovo anche lo Stadio Olimpico di Roma, con interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura. Per i Mondiali FIFA 2022 ha poi costruito in Qatar l’Al Bayt Stadium, struttura innovativa e sostenibile dalla forma della tradizionale tenda qatariota, simbolo di accoglienza e ospitalità. Nel corso degli anni, ha realizzato inoltre lo Stadio di Rugby de L’Aquila in Italia, lo Stadio Nazionale “Lia Manoliu” di Bucarest, in Romania, così come i complessi sportivi di Chiang Mai e a Sud di Songkla in Thailandia, lo Stadio nazionale di Lagos in Nigeria e lo Stadio Omnisport Omar Bongo in Gabon. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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