
(Adnkronos) – L'Europa volta le spalle alla Tesla, un brand che sui social viene da alcuni sprezzantemente definito 'Swasticar', dopo il contestato saluto 'simil-nazista' di Elon Musk. Il sentiment era già percepibile, ma ora i dati – che pure vanno presi con le dovute cautele – lo confermano. In un mercato europeo che a gennaio è sceso del 2,1%, Tesla ha fatto molto peggio della concorrenza: infatti rispetto allo stesso mese del 2024 ha quasi dimezzato le vendite, passando da 18.161 a 9.945 unità (-45,2%), dato che porta la quota della casa dall' 1,8 all'1%. I dati del principale mercato europeo, la Germania, avevano già lasciato presagire il crollo (secondo la KBA, nel primo mese del 2025 le vendite erano scese del 59,5% ad appena 1.277 unità) ma lo scenario fornito dall'Acea, l'associazione europea dei costruttori, fornisce un elemento ancora più preoccupante. Infatti, dopo essere stata per un decennio sinonimo di auto elettrica, Tesla si ritrova in Europa in ritirata proprio quando questo segmento rialza la testa: a gennaio sono state vendute 166.065 auto elettriche 'pure' con un aumento del 37,3% rispetto all'anno precedente. E' – fra i diversi tipi di alimentazione – la crescita più consistente in un mercato in cui le auto a benzina e diesel sono diminuite rispettivamente del 20,5 e del 26,5 percento. Dietro il calo di Tesla in Europa ci sono numerosi fattori industriali: a fine anno, abitualmente, la casa spinge sulle vendite per sostenere i conti dell'intero esercizio e quindi a gennaio si registra un rallentamento 'fisiologico'. Inoltre, la clientela è in attesa della versione aggiornata della best-seller Model Y (in Europa a primavera) e questo ovviamente incide sui risultati. Ma non c'è dubbio che l'atteggiamento dei consumatori europei sia stato condizionato da ottobre in poi dalla 'discesa in campo' di Elon Musk, che dopo avere sostenuto massicciamente la rielezione di Donald Trump ha interferito in maniera pesante (e per il governo tedesco 'inopportuna') nel voto in Germania, sostenendo l'estrema destra di Alternative fur Deutschland. Le cronache hanno riferito del successo degli adesivi 'L'ho comprata prima che Elon impazzisse' – applicate su Tesla da automobilisti 'liberal' – ma sui social nelle ultime ore spopola anche la provocazione di un gruppo di attivisti che a Londra ha affisso alle fermate degli autobus manifesti con lo slogan 'Tesla Swasticar – da 0 a 1939 in tre secondi', in cui Musk è ripoposto in una versione simil-Hitler. La casa americana si consola con l'avvio in Cina delle funzionalità avanzate di guida autonoma, preludio al sistema FSD (Full self-driving) già offerto a pagamento negli Stati Uniti. Ma lo scenario sembra comunque 'cupo': e la notizia che negli ultimi 12 mesi il presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, Robyn Denholm, ha venduto il 65% delle sue azioni e opzioni incassando 168 milioni di dollari, non sembra un segnale di fiducia da parte dello stesso management. (di Massimo Germinario) —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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