(Adnkronos) – Luglio 2024 non è stato il più caldo di sempre, resta appena dietro allo stesso mese del 2023 e interrompe la striscia di 12 mesi consecutivi con temperature pari o superiori a 1.5°C, il limite indicato dagli Accordi di Parigi. Eppure l'anno in corso registra i due giorni più roventi e si avvia, con buona probabilità, a diventare il più caldo di sempre. Il bilancio arriva dal Servizio per il Cambiamento climatico di Copernicus (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell’Ue. Di seguito tutti i numeri: la maggior parte dei risultati riportati – precisa C3S – si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Luglio 2024 è stato sia il secondo luglio più caldo che il secondo mese più caldo a livello globale, con una temperatura media dell'aria superficiale di 16,91°C, 0,68°C sopra la media di luglio 1991-2020 e solo di 0,04°C inferiore al precedente massimo fissato nel luglio 2023. Il dato di luglio segna la fine di un periodo di 13 mesi in cui ogni mese è stato il più caldo nel record di dati Era5 per il rispettivo mese dell’anno. Sebbene insolita, una serie di record mensili di temperatura globale di durata simile si è verificata in precedenza nel 2015/2016 durante l’ultimo forte evento di El Niño. Anche se luglio 2024 non è stato in media caldo come il luglio 2023, la Terra ha vissuto i suoi due giorni più caldi nel record di dati Era5: la temperatura media globale giornaliera ha raggiunto i 17,16°C e i 17,15°C, il 22 e 23 luglio. "Data la piccola differenza, simile al livello di incertezza dei dati Era5, non possiamo dire con assoluta certezza quale dei due giorni sia stato il più caldo", avverte C3S. Il mese di luglio 2024 è stato di 1.48°C al di sopra della media di luglio stimata per il periodo di riferimento preindustriale 1850-1900, segnando la fine di una serie di 12 mesi consecutivi con temperature pari o superiori a 1.5°C. Lo rende noto il Servizio per il Cambiamento climatico di Copernicus (C3S), precisando che i set di dati diversi dall'Era5 potrebbero non confermare la striscia di 12 mesi, a causa dei margini relativamente ridotti rispetto a 1.5°C delle temperature globali dell'Era5 per luglio e agosto 2023 e maggio e giugno 2024 e delle differenze tra i vari set di dati. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (agosto 2023 – luglio 2024) è di 0.76°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e di 1.64°C al di sopra della media preindustriale tra il 1850 e il 1900. L'anomalia della temperatura globale per l'anno in corso (gennaio-luglio) per il 2024 è di 0.70°C sopra la media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020, 0.27°C più calda rispetto allo stesso periodo del 2023. "L'anomalia media per i restanti mesi di quest'anno dovrebbe scendere di almeno 0.23°C perché il 2024 non sia più caldo del 2023. Questo è accaduto raramente nell'intero set di dati Era5, rendendo sempre più probabile che il 2024 sarà l'anno più caldo mai registrato", rimarca C3S. "La striscia di mesi da record si è conclusa, ma solo per un soffio. A livello globale, il mese di luglio 2024 è stato quasi caldo come luglio 2023, il mese più caldo mai registrato. Nel luglio 2024 si sono verificati i due giorni più caldi mai registrati. Il contesto generale non è cambiato: il nostro clima continua a riscaldarsi. Gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono iniziati ben prima del 2023 e continueranno fino a quando le emissioni globali di gas serra non raggiungeranno lo zero netto", sottolinea Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service (C3S). La temperatura media europea per luglio 2024 è stata di 1,49°C superiore alla media 1991-2020 di luglio, rendendo il mese il secondo luglio più caldo mai registrato in Europa dopo luglio 2010. In particolare, secondo l'analisi del Servizio per il Cambiamento climatico di Copernicus, le temperature europee sono state più alte della media nell'Europa meridionale e orientale, ma vicine o inferiori alla media nell'Europa nordoccidentale —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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