AHEC porta a Milano l’acero americano con Class of ’24

(Adnkronos) – Giles Tettey Nartey e Parti creano pezzi che si ispirano a cibo e tessuti Milano, 11 marzo 2024. In occasione del Salone del Mobile di quest'anno, AHEC punta i riflettori sull'acero, un legno di latifoglia pregiato ma poco utilizzato, dal colore delicato e dalla grana estremamente fine. Due studi inglesi che partecipano alla mostra Wallpaper* "Class of '24" alla Triennale sono stati incaricati di realizzare nuovi pezzi in acero americano: l'artista e architetto Giles Tettey Nartey e Parti, studio interdisciplinare fondato nel 2015 da Eleanor Hill e Tom Leahy. "Collaborare con i creativi è per noi una gioia immensa, possibile grazie alle opportunità uniche che ci offre l'essere un'organizzazione che rappresenta sia un settore industriale che una preziosa risorsa naturale. Negli ultimi due decenni abbiamo stretto stimolanti collaborazioni con architetti e designer per mostrare le diverse potenzialità dei legni sostenibili che rappresentiamo". – David Venables, Direttore Europeo di American Hardwood Export Council (AHEC) Con il supporto di AHEC e Jan Hendzel Studio, ognuno dei designer ha utilizzato l'acero americano come trampolino di esplorazione e sperimentazione, dando vita a due lavori molto diversi sebbene condividano un punto di partenza comune. Communion di Giles Tettey Nartey Per il designer britannico-ghanese Giles Tettey Nartey, al suo debutto a Milano, il progetto è l'occasione per esplorare la cultura, la tradizione culinaria e i rituali della vita domestica in Ghana. Realizzato in acero, materiale resistente e duraturo, Communion è un tavolo progettato per la preparazione del fufu, un alimento base dell'Africa occidentale, che si ottiene pestando la manioca in un impasto. Il tavolo di Nartey reimmagina questa pratica come una performance comunitaria, in cui tutti si uniscono nell'atto condiviso del preparare il cibo. Il suo progetto prevede un tavolo esterno dotato di nicchie, incavi, coppe e protuberanze per favorire il processo di preparazione e cottura, e un tavolo centrale dedicato al consumo e al pranzo condiviso. Il progetto include mortai (woduro) e pestelli (woma) per macinare la manioca, oltre a sedute ispirate sia agli sgabelli tradizionali Ashanti sia a quelli tipici della cucina ghanese. Attraverso la sua forma, Communion mira a elevare l'atto del pestare la manioca al livello di performance: mentre una persona pesta, un'altra gira l'impasto in una combinazione quasi coreografica di movimento e suono che è simile alla danza. Pirouette di Parti  Ispirata al movimento fluido dei tessuti e alla gioia infantile del roteare, la collezione Pirouette di Parti è una collezione di arredi in legno che esplora forme geometriche complesse. Tradurre pieghe e grinze di un tessuto che si avvita e srotola in forme solide di sedute e tavoli è un processo impegnativo e complicato, solitamente associato alla scultura e ai più alti livelli di artigianato. In collaborazione con Jan Hendzel Studio, Parti ha intrapreso un viaggio di sperimentazione, spingendo oltre i limiti una macchina CNC a tre assi per scolpire il legno e sviluppare i suoi mobili. La densità dell'acero rende questo legno particolarmente adatto alla creazione di forme scultoree attraverso il taglio CNC. Poiché la macchina CNC taglia solo un lato del legno, le forme sono semplificate e ogni pezzo è costituito da una serie di forme complesse collegate tra loro, con elementi superiori e inferiori che fungono da "chiavi" per bloccare tutto insieme e sostenere la struttura del mobile. La torsione in diagonale del legno, con le sue scanalature setose contribuisce a creare un senso di fluidità e movimento nei pezzi, che sono tattili e dinamici e ricordano dei ballerini immortalati nel movimento. Nonostante l'aspetto complicato di Pirouette, l'attenzione meticolosa ai dettagli assicura che il processo di produzione rimanga snello ed efficiente, consentendo una miscela perfetta di complessità e semplicità in ogni pezzo. 
Un appello alla diversificazione dei materiali
 Per AHEC, l'obiettivo principale di queste collaborazioni è colmare il divario tra il settore del design e la rigenerazione naturale delle foreste che forniscono i legni di latifoglia americani, e promuovere un approccio sostenibile ai materiali guidato dall'effettiva disponibilità delle risorse piuttosto che dai trend. "L'incessante ricerca di trend sempre diversi ha portato a un eccessivo sfruttamento di alcune specie di legno e a trascurare la ricca varietà di risorse naturali disponibili. Per di più, le mode che privilegiano un'estetica impeccabile e uniforme incentivano pratiche che possono compromettere l'integrità e la resilienza delle foreste e degli ecosistemi". – Rocio Perez-Inigo, Direttore della Comunicazione, AHEC Per abbracciare davvero la sostenibilità, AHEC ritiene che il settore debba cambiare il proprio approccio verso una consapevolezza più olistica dei materiali. Ciò inizia nelle fasi preliminari del processo di progettazione con una maggiore integrazione nella scelta dei materiali che dia priorità ai materiali naturali rinnovabili e di origine sostenibile e investa tempo e sforzi nell'apprendimento e nella comprensione delle loro caratteristiche e potenzialità uniche. Piuttosto che trattare i materiali naturali come sostituti di quelli prodotti dall'uomo, il design dovrebbe riconoscere e celebrare le loro qualità intrinseche e le loro imperfezioni come parte del loro fascino e della loro autenticità. Adottando questa mentalità e questo approccio – come hanno fatto Parti e Giles Tettey Nartey in questo progetto – possiamo promuovere un'etica del design più sostenibile, che rispetti e preservi il mondo naturale e al contempo soddisfi le esigenze estetiche del design contemporaneo. E-mail: europe@americanhardwood.org
 sito internet: www.americanhardwood.org
 —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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