Anatomia di una caduta
Uno dei film Candidati agli Oscar 2024 (serata andata in onda in Italia incredibilmente su RAI UNO dopo anni di trasmissioni su SKY nella notte tra Domenica 10 e Lunedì’ 11 marzo 2024 dove in studio a Roma c’era Alberto Matano) era proprio questa produzione francese (titolo originale “Anatomie d’une chute“).
Questa pellicola straniera aveva diverse candidature per la magica serata Hollywoodiana:
Miglior film, Miglior regista (Justine Triet), Miglior attrice (Sandra Hüller), Miglior sceneggiatura originale (Justine Triet e Arthur Harari) e Miglior montaggio (Laurent Senechal).
Di queste candidature è andata in porto, vincendo l’ambita statuetta, SOLO la Miglior sceneggiatura originale con Justine Triet e Arthur Harari.
Il film narra la storia della caduta di un uomo da una finestra della sua casa in montagna, delle indagini successive, dei sospetti ricaduti inesorabilmente sulla moglie, sui possibili moventi. Nessuna prova schiacciante a suo carico, solo difficili dinamiche di coppia e un rapporto incrinato come ipotesi di movente.
Praticamente mai preso in considerazione l’incidente fortuito per una serie di ragioni incluse le dinamiche della caduta stessa, le macchie di sangue cadute nella caduta, le rilevanze in aula dello psichiatra dell’uomo caduto dalla finestra, i dissapori che c’erano nella coppia.
Ad ingarbugliare la situazione la presenza del figlio della coppia, un ragazzino ipovedente la cui parziale cecità era l’origine dei dissapori della coppia.
Come in tutte le famiglie del mondo, ove una tragedia di questo tipo ha luogo, c’è il tentativo di non far implodere il rapporto, cercare di andare d’accordo nonostante l’avvenimento abbia stravolto le vite di tutta la famiglia. Si prova ad andare d’accordo, a convivere col dolore, con l’handicap. Colpe taciute, rancori mai dissipati, un ragazzino che, oltre ad essere nelle condizioni in cui è è colui che troverà il cadavere del padre disteso sulla neve al rientro da una passeggiata con l’adorato cane.
Un pubblico ministero poi estremamente sarcastico in istruttoria nei confronti dell’accusata, una presenza del minore, del figlio della coppia, che ha voluto assistere a tutto il processo nonostante la giovane età e i tentativi da parte della giudice di ovviare alla sua presenza per non turbarlo.
Cosa che è avvenuta puntualmente; ascoltare dinamiche di persone adulte, cose certo abbastanza normali per alcuni, scandalose per altri, non erano da fare sapere ad un bambino che per sua stessa ammissione avrebbe avuto turbamenti se non le avesse ascoltate. La giudice quindi, per l’insistenza del ragazzino, accettava che il minore ascoltasse i serrati interrogatori del pubblico ministero, le risposte sconvolgenti della madre. Scoprire le perversioni più intime della propria madre piuttosto che del padre non credo siano cose piacevoli da sentire per nessuno e in nessuna età, ancora meno per un bambino malato necessitante di affetto e di attenzioni come il protagonista di questa storia.
L’allontanamento successivo che lo stesso figlio pretendeva della genitrice proprio a causa di ciò che aveva sentito in aula sembrava il la ad una definitiva disgregazione della famiglia colpita già dall’handicap del bimbo e successivamente dal decesso del padre .
In una reale storia di vita, se questo fosse stato un fatto di cronaca nera, non so come sarebbe venuta fuori la vita di questa famiglia, soprattutto considerando la patologia del ragazzino.
Il finale della pellicola diretta da Justine Triet, già vincitrice per questo film della palma d’oro al festival di Cannes e del Golden Globe 2023 è privo di certi colpi di scena a processo terminato tipico del Cinema Americano ma che, in questo caso, non ha avuto luogo.
Non posso affermare con certezza che è meglio così, nel recente passato e anche prima, certi colpi di scena finali hanno dato pepe a certe pellicole che hanno poi basato il trailer del film proprio sui colpi di scena. Un film a caso che voglio ricordare è una pellicola statunitense, anno 1989 MUSIC BOX PROVA D’ACCUSA, regia del greco Costa-Gavras dove l’imputato, processato e assolto per non avere commesso il reato imputatogli, veniva smascherato nel COLPO DI SCENA FINALE dalla stessa figlia che credeva fosse un uomo buono e dai sani ideali e di principio.
LA NOTTE DEGLI OSCAR 2024 HA PREMIATO INOLTRE
Cillian Murphy
Oppenheimer
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Miglior attore
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Oppenheimer
Christopher Nolan, Emma Thomas, Charles Roven
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Miglior film
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Emma Stone
Povere creature!
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Miglior attrice
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What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”]
Billie Eilish, Finneas O’Connell
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Miglior canzone originale
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Il ragazzo e l’airone
Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki
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Miglior film d’animazione
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Da’Vine Joy Randolph
The Holdovers – Lezioni di vita
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Miglior attrice non protagonista
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Christopher Nolan
Oppenheimer
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Miglior regista
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La zona d’interesse
Jonathan Glazer
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Miglior film straniero
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Robert Downey Jr.
Oppenheimer
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Miglior attore non protagonista
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Oppenheimer
Ludwig Göransson
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Migliore colonna sonora
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La meravigliosa storia di Henry Sugar
Wes Anderson, Steven Rales
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Miglior cortometraggio
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20 Days in Mariupol
Mstyslav Černov, Raney Aronson-Rath, Michelle Mizner
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Miglior documentario
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Anatomia di una caduta
Justine Triet, Arthur Harari
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Migliore sceneggiatura originale
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American Fiction
Cord Jefferson
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Miglior sceneggiatura non originale
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War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko
Brad Booker, Dave Mullins
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Miglior cortometraggio d’animazione
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Godzilla Minus One
Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi, …
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Migliori effetti speciali
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Oppenheimer
Hoyte van Hoytema
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Miglior fotografia
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The Last Repair Shop
Kris Bowers, Ben Proudfoot
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Miglior cortometraggio documentario
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Povere creature!
Holly Waddington
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Migliori costumi
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Oppenheimer
Jennifer Lame
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Miglior montaggio
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Povere creature!
Mark Coulier, Nadia Stacey, Josh Weston
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Miglior trucco
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Povere creature!
Shona Heath, Zsuzsa Mihalek, James Price
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Migliore scenografia
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La zona d’interesse
Johnnie Burn, Tarn Willers
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Miglior sonoro
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di italiani e/o film italiani, premiati, neanche l’ombra.. ma qualcuno era in gara….?
c’era candidato IO CAPITANO di Matteo Garrone come Miglior film straniero ma non ha vinto.
Avevamo anche un costimista cagliaritano candidato MISSION IMPOSSIBLE e NAPOLEON