(Adnkronos) – Dai dati di novembre sulle immatricolazioni "abbiamo avuto una bruttissima sorpresa" e laddove "fino a ottobre avevamo ancora un segno positivo" e "avevamo sognato di toccare 1,62 milioni di auto vendute ora prevediamo intorno a quota 1,57 milioni, quindi con un mercano praticamente piatto, proprio come quello che stimiamo per il 2025". E' il quadro disegnato da Andrea Cardinali, direttore generale UNRAE, nella conferenza stampa di fine anno dell'associazione in cui ha ricordato come con queste cifre "vediamo rispetto al pre-covid un buco di 350 mila vetture". Cardinali ha riconosciuto come ci sia anche un problema di prezzi: "Fatto 100 per i dati del 2011 oggi la media del costo delle vetture è a 158, mentre il reddito degli italiani è a 122: certo, il mix e i contenuti delle vetture non sono paragonabili fra il 2011 e il 2024 ma nello stesso lasso di tempo il costo di abitazioni e utenze è salito a quota 163. Comprensibile che, in questo scenario di entrate e di spese, una famiglia media rinuncia a comprare l'auto". Cardinali ha ricordato l'anzianità del parco circolante ("quasi un quarto è pre-euro4 e con questi ritmi per sostituirlo servirebbero 26 anni") e ha posto l'accento sul "sottosviluppo" del mercato delle auto aziendali. Passando alla questione alimentazioni Cardinali ha sottolineato come negli ultimi anni "in Italia c'è stato il tracollo del diesel mentre le vendite delle ibride hanno superato quelle delle auto a benzina: invece per le elettriche e le plug-in l'encefalogramma è piatto, senza alcuna crescita dal 2019 in poi", una situazione che – oltre che per la diffusione e funzionalità delle colonnine – si spiega anche con il fatto che per le ricariche "il costo dell'energia in Italia è molto più elevato che in altri paesi, c'è un delta enorme rispetto a Francia o Spagna". Cardinali ha quindi illustrato le stime 2024 per il mercato automobilistico globale ed europeo. "Per il mercato mondiale, Autovista prevede 88 milioni di auto vendute con una crescita modestissima, mentre l'Europa è stimata a 15,1 milioni (+2,4%) includendo anche i veicoli commerciali. Se le elettriche e plug-in a livello mondiale varranno 16,9 mln (+19%)con una quota del 19% in Europa invece – spiega – scenderanno del 2% a quota 3,1 milioni e una share che perde 0,9 punti al 20,5%". Per Cardinali "non è la crescita che ci si aspettava ma neanche un tracollo". La vera incognita – evidenzia – è quella delle "multe sulle emissioni che sono una bestemmia: si rischiano 15 miliardi di multe mentre il settore investe centinaia di miliardi per gestire la transizione" "In altri settori non ho visto multe perche' i clienti non comprano quello che hai prodotto" ricorda, contestando al tempo stesso alcune ricostruzioni sulla genesi della politica Ue in materia di emissioni. La norma sullo stop all'endotermico al 2035 "non è arrivata dalla sera alla mattina, non è stato Timmermans da solo: è una norma non riguarda solo l'automobile e la Commissione non ha potuto farla da sola" visto che "l'iter comunitario è lungo e farraginoso". Attribuire certe responsabilità e raccontare che tutto questo "sia avvenuto dalla sera alla mattina significa dimenticare come sono andate le cose", con un processo negoziale lungo che ha coinvolto tutte le istituzioni e tutti i governi. In tutto questo – ha concluso il direttore generale UNRAE – sul fronte emissioni nel 2023 "in Italia siamo arrivati a una media di 119,5 grammi di CO2 per km: non solo sono più alte di altri paesi ma abbiamo anche invertito il trend di calo". —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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