L’Associazione “OSIDEA”: Osare un’IDEA… Osare un’idea per un futuro e un mondo migliore, per noi e per gli altri. Nata il 1° dicembre di un non lontanissimo 2004 quando i soci fondatori seduti intorno a un tavolo, hanno deciso di realizzare con determinazione un sogno: dare un prezioso contributo a questo mondo per renderlo migliore. Per noi, per gli altri e per chi verrà dopo di noi.
L’intento è creare progetti, iniziative, manifestazioni, eventi, mostre, concorsi, attività di volontariato, attività socio-assistenziali, seminari, convegni e tanto altro. Con l’obiettivo comune di dedicarsi alle persone: adulti e bambini. Soprattutto ai bambini, perché loro sono proprio loro il nostro futuro. OSIDEA ha compiuto vent’anni. E se tanto hanno realizzato, tanto ancora gli aspetta fare. Tutti, i Soci sono motivati da un entusiasmo che da sempre gli contraddistingue.
Così, sabato 8 giugno hanno organizzato il Convegno medico “Cellule Staminali – il futuro della Donazione“, per sensibilizzare le future mamme a non far gettare il cordone ombelicale del bambino/a, perché dal suo sangue si possono estrarre le cellule staminali, possono curare attualmente diverse patologie: Diabete di tipo 1, Leucemie, Linfomi, Anemie, Malattie neurologiche e cardiache, etc.
Noi abbiamo posto qualche domanda, alla Dottoressa Paola Pinna, Presidente dell’Associazione:
Mentre ad oggi, solo in poco più del 2% dei parti, vengono eseguiti i trapianti delle cellule staminali, presenti nel sangue del cordone ombelicale. Sarebbe un gesto d’Amore straordinario, oltre a dar luce ad una Nuova Vita, può anche a contribuire a salvare altre Vite Umane.
Sono state tante le testimonianze di Medici, Ricercatori e tanti altri, che hanno testimoniato, quanto sia importante la donazione.
Tra questi il Professor Dario Siniscalco, dell’Università di Napoli, che ha parlato delle sperimentazioni in corso, su persone affette da “Sindrome dello Spettro Autistico“, che queste stanno dando risultati incoraggianti, con il miglioramento della condizione dei pazienti, seppure ancora in maniera temporanea.
Ma sono intervenuti, tanti altri diversi Relatori, provenienti da tutta Italia, come la Professoressa Lorenza Lazzari (Policlinico di Milano), che ci ha parlato nello specifico delle cellule staminali cordonali; del Professor Francesco Zinno (Ospedale Annunziata di Cosenza), che ha parlato di come le cellule staminali, sono la nuova frontiera per le malattie oncologiche; ma anche il nostro “concittadino”, Gian Benedetto Melis dell’Università di Cagliari, che ci ha spiegato come guidare le mamme verso la donazione del cordone ombelicale. E collegata in remoto la Professoressa Gesuina Cherchi dell’Università di Nuoro, che ha relazionato l’importanza del consultorio, durante il processo di donazione. Sono intervenute anche, la Dottoressa Tancredi, la Dottoressa Ferrari e la Dottoressa Monti.
Dopo, una tanto attesa pausa pranzo, ci ha colpito profondamente, la testimonianza di Lorena Melis, mamma all’ottavo mese di gravidanza in perfetta forma, che ha deciso di donare il cordone ombelicale, che ha voluto testimoniare quanto le mamme si possano sentire sole, perchè non ha trovato il supporto nelle strutture di riferimento ma ha dovuto cercare da sé le informazioni. .
Poi, la Dottoressa Francesca Testoni Todde, ostetrica del Policlinico Universitario di Cagliari: che ha parlato del ruolo fondamentale delle ostetriche nel percorso della donazione del sangue cordonale, ma che dovrebbero essere messe in condizioni di poterlo fare.
Importante e prezioso, è stato il collegamento dagli USA con il Professor Camillo Ricordi direttore del Diabetes Research Institute dell‘Università di Miami:
« Il 100% di sopravvivenza dei pazienti dei casi più gravi di COVID-19, con meno di 85 anni, rispetto, al 42% di sopravvivenza di pazienti nel gruppo di controllo, questo il risultato straordinario ottenuto nel 2020 con infusioni di cellule mesenchimali stromali (MSC) ottenute dal cordone ombelicale di neonati sani, primo studio controllato approvato dalla FDA: basterebbe questo dato, di cui poco si è saputo in Europa, presentato dal prof. Ricordi, per dare una idea della potenza delle cellule staminali del cordone ombelicale, e se si pensa che un cordone ombelicale permette di trattare oltre 10.000 pazienti con MSC espanse in bioreattori, si può capire quanta gente potrebbe essere salvata in situazioni epidemiche o di gravi forme infiammatorie senza terapie farmacologiche. Così come vastissimo è il campo di impiego delle diverse componenti delle cellule staminali del cordone ombelicale per esempio per il diabete di tipo1 e delle sue conseguenze, dalle nefropatie al cosiddetto piede diabetico, con risultati davvero sorprendenti».
Ha chiuso il convegno, la Presidente di Osidea, Paola Pinna:
«Chiederemo alle Istituzioni un impegno a rilanciare il tema della donazione del cordone ombelicale, che è un atto d’amore, ma che richiede una organizzazione sanitaria capace di accoglierlo: con il nostro sito cordoneombelicale.it continueremo a svolgere un’opera di preziosa informazione e divulgazione, ma sono le strutture sanitarie di riferimento che devono rispondere concretamente alle richieste delle future mamme».
Donare è sempre un Atto d’Amore.
Daniele Cardia
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