Criminalità: i consigli dei City Angels su come non sembrare facili prede

(Adnkronos) – Milano è di nuovo sul podio per numero di reati secondo i dati diffusi dal Sole24Ore. Furti e rapine i reati più comuni, ma ci sono alcune accortezze che tutti possono attuare per evitare di essere identificati come vittime dai delinquenti. “Quello che insegniamo nei nostri corsi sull’autodifesa è evitare le due D: evitare di essere distratti ed evitare di mostrare debolezza” dice all’Adnkronos il fondatore dei City Angels, Mario Furlan. “Bisogna sempre prestare attenzione alla situazione che ci circonda e, se si vede qualcuno di sospetto, allontanarsi il più in fretta possibile – spiega Furlan -. Se non ci si riesce e si è con le spalle al muro, meglio non reagire perché non si sa mai quello che può succedere”. “Bisogna evitare lo scontro fisico – aggiunge il fondatore della onlus -, io dico sempre che lo scontro fisico è come una partita di calcio: il primo momento è sulla strada, poi in tribunale”. Nei weekend a venire Mario e la sua organizzazione terranno corsi gratuiti di autodifesa in collaborazione con Comune di Milano e di Monza “dove parleremo di prevenzione per evitare di essere identificati come vittime dai delinquenti”.
 La situazione in cui versa il capoluogo meneghino non è nuova, ma negli ultimi anni il problema si è aggravato. “Abbiamo notato un forte aumento delle persone che girano armate di coltello, delle gang di ‘maranza’ e, soprattutto un netto incremento nel numero di malati di mente pericolosi che abusano di alcool e droghe” sottolinea il numero uno dei City Angels. “Questa è la categoria che ritengo più pericolosa, non si rendono conto di quello che fanno e diventano un pericolo non solo per gli altri, ma anche per loro stessi”. Tra questi anche tanti migranti non integrati provenienti principalmente da quattro Paesi: Tunisia, Algeria, Marocco ed Egitto, che diventano estremamente problematici “soprattutto quando bevono”.  Nell’ultimo anno i City Angels hanno registrato non solo un aumento di malati di mente pericolosi, ma anche dell’aggressività. Furlan è certo di una cosa: “Servirebbe la creazione di specifici presidi sanitari dove un team di psichiatri si prenda carico di questi soggetti: non nascono criminali, ma lo diventano perché malati”. Il fondatore della onlus suggerisce che strutture simili potrebbero venire utilizzate anche per mettere un freno al problema delle borseggiatrici in metropolitana. Con il nuovo ddl Sicurezza donne incinta e madri con bambini fino ad un anno potranno finire in carcere, un decreto che per Furlan “sembra inutile perché mancano strutture adatte dove metterle”. Una situazione dove queste donne sono “sia vittime che carnefici, continuamente messe incinta da uomini nei campi rom così da poter essere intoccabili agli occhi della legge”. Ed è per questo “che dovrebbero poter essere messe in sicurezza da questo sfruttamento in strutture su misura. Ma questi luoghi ancora non ci sono” conclude Furlan. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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