(Adnkronos) – "Secondo gli ultimi dati dell’osservatorio Waste Watcher, in Italia ci sono 6 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, mentre ogni anno vengono sprecate 6 milioni di tonnellate di cibo. Questo spreco non solo rappresenta una perdita enorme in termini economici e ambientali, ma soprattutto un'occasione mancata per aiutare chi non ha accesso al cibo". Lo ha detto Paolo Rellini, co-founder e coo di Regusto, brand della società benefit Recuperiamo, intervenendo alla 12esima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso a Milano. Regusto è una piattaforma Esg blockchain per la lotta allo spreco che collega il più grande ecosistema circolare italiano, formato da oltre 650 aziende e più di 1.300 enti non-profit. Attraverso la piattaforma, le aziende alimentari e non alimentari possono donare e vendere i propri prodotti, digitalizzando e tracciando l’attività in maniera trasparente. Per ogni transazione viene calcolato e monitorato l’impatto che si ottiene a livello sociale, ambientale ed economico nel territorio attraverso preziosi indicatori Esg. Indicatori che vengono calcolati attraverso algoritmi proprietari che si basano su standard di riferimento internazionali e conformi alle nuove norme europee sulla rendicontazione non finanziaria. "Attraverso la piattaforma blockchain Esg Regusto -ha aggiunto Rellini- noi cerchiamo di rispondere a questo paradosso collegando il più grande ecosistema circolare italiano, composto da un network virtuoso di oltre 2000 aziende ed enti non-profit, attivi nel recupero e ridistribuzione dei prodotti a rischio spreco". E ad oggi, "il recupero attraverso la piattaforma ha permesso di salvare 13.000 tonnellate di prodotti alimentari a rischio spreco, pari a 26 milioni di pasti equivalenti, recuperati e distribuiti alle persone in stato di povertà alimentare grazie alla rete di enti non profit attivi in tutta Italia". A livello ambientale Regusto ha permesso di evitare l’emissione di 35.000 tonnellate di Co2 grazie al mancato smaltimento del prodotto, mentre a livello economico sono stati recuperati prodotti per un valore di 34 milioni di euro. Solo nell’ultimo anno sono stati recuperate e distribuite 7.500 tonnellate di prodotti alimentari, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, i prodotti della filiera agroalimentare più recuperati sono: ortofrutta (23%), prodotti a lunga conservazione (19%) e prodotti freschi (es. latticini, carni, ecc.) (17%). Rientrano nel recupero anche prodotti da forno, scatolame, salumi, salse spalmabili, legumi, ecc. Tra le aziende nel settore alimentare che hanno creato partnership sul recupero del potenziale spreco con Regusto, anche Esselunga, Parmacotto e Rovagnati. Tra gli enti non-profit che contribuiscono alla distribuzione dei beni recuperati ci sono Fondazione Banco Alimentare, Caritas e Croce Rossa. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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