Edera, un progetto per la felicità comune

(Adnkronos) – 18 aprile 2024. Si parla troppo spesso di giovani sdraiati, seduti, addormentati e troppo poco di quei tanti, tantissimi giovani che si vogliono mettere in gioco, ma a cui il mondo degli adulti non lascia il giusto spazio per crescere. Alcuni mollano, altri quello spazio se lo vanno a prendere come successo a Sossano, paesino di 4mila abitanti della provincia di Vicenza. Qui, un gruppo di ragazzi, ha deciso di lavorare per la felicità del Comune e dei suoi abitanti, creando l’Associazione di Promozione Sociale Edera ETS, dove alcuni giovani spendono il proprio tempo libero e mettono a disposizione le loro diverse competenze a titolo volontario per attività e progetti di politiche giovanili e sviluppo di comunità. La loro ricetta è semplice: ci si mette insieme e si fanno cose utili e che piacciono, che piacciono in primis a chi le fa. Un luogo dove i giovani entrano anche in contatto con i cosiddetti “boomer”, come ha spiegato Sara Schioppetto (Presidentessa under 35 di Edera Aps): «Loro sono davvero esplosivi e fondamentali. Incontrarci, conoscerci e collaborare è stata davvero una piacevole sorpresa, una di quelle cose inaspettate che ti fa crescere da ogni punto di vista. Hanno molto da insegnare e sono molto motivati anche ad apprendere il nuovo. Questa è la forza della nostra squadra: non conta l’età, ci accumuna la voglia, la fame, il desiderio di metterci in gioco, di muoverci per e con i ragazzi. Potremmo dire che sono più che altro dei “boomerang”, si lanciano e tornano e si rilanciano. Ci piace stare insieme, ci piace fare, ci piace vivere!». L’associazione Edera Aps nasce mettendo insieme giovani e meno giovani, in uno scambio tra persone di età diverse che, insieme, realizzano progetti interessanti con un metodo semplice e preciso che si può riassumere in 3 punti: i giovani non sono un problema, bisogna evidenziare le loro potenzialità e desideri; attenzione meticolosa alle relazioni interpersonali e alle dinamiche del territorio, con una logica inclusiva e di collaborazione; guardare al medio e lungo periodo e non fare azioni spot. Emanuela Ramanzin (socia fondatrice over 40 di Edera Aps) ha detto: «La mia generazione si è formata attorno agli oratori, attorno ai campetti da calcio, quando si giocava e si creavano momenti di condivisione. Erano gli anni in cui essere adolescenti in un paese di campagna e senza il mondo a portata di mano sullo smartphone ci spingeva a stare insieme e a immaginare mondi e possibilità. Erano gli anni in cui si poteva ancora andare a bottega e “imparare e mettere da parte l’arte” oltre che mettere da parte qualche soldo. Tutto era concreto apprendistato al vivere vero. Personalmente poi ho avuto la fortuna di incontrare adulti che son stati capaci a suo tempo di correre il rischio di farci provare concretamente a fare delle cose, adulti che ci davano fiducia e si facevano da parte. E lì sì che si cresceva. Per cui oggi, anche se essere adolescente è totalmente altra cosa, come adulto mi limito ad assumere quella postura discreta e discosta che arretrando dal fare libera spazio a favore dell’essere e del desiderio dei ragazzi». Volontariato civico, formazione, sport e socialità sono i filoni in cui si innestano le attività dell’associazione: “CRESCO – Esco, Scopro, Creo”, “Bocia Lig”, “Tendata 2024”, “Snikers e popcorn” sono i progetti in programma per questo anno. Ampio spazio, poi, al progetto nazionale “Ci sto! Affare fatica” che coinvolge ragazzi dai 14 ai 19 anni durante il periodo estivo, che divisi in gruppi e coordinati da un giovane tutor under 30, svolgono lavori “socialmente utili” per il proprio comune. Al termine del servizio tutti i ragazzi ricevono un “buono fatica” una piccola somma di denaro (50 euro) da spendere nei negozi locali.  Le attività di Edera Aps sono sponsorizzate anche dalla BCC Terre Venete che, nel pieno dello spirito generativo del Credito Cooperativo, sostiene i progetti di sviluppo locale. «La collaborazione – ha spiegato Flavia Dian (Responsabile dell’ufficio Comunicazione e Relazioni esterne di BCC Terre Venete) nasce dall’aver conosciuto le attività dai ragazzi dalla loro viva voce, e già questa modalità ha destato la nostra attenzione. Solitamente sono gli adulti che vengono a proporci progetti per i giovani, invece con loro abbiamo sperimentato con piacere un confronto nuovo. Si sono organizzati tra scuola e impegni e ci hanno raccontato le loro idee, prima e anche dopo averle realizzate. Il loro modo di essere protagonisti, responsabile e gioioso, ci ha contaminato, e per questo riteniamo che possa ispirare anche altre realtà, per realizzare un cambiamento che sia generativo e contagioso». Fare Economia Civile è questo: creare ponti, dare sostegno, lasciare spazi. La collaborazione tra persone e organizzazioni porta sempre buoni frutti e il supporto delle banche afferenti al credito cooperativo alle realtà del territorio permette lo sviluppo vero e genuino dei giovani e dei loro talenti. Questa e tante altre storie si alterneranno sul palco del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si terrà a Firenze dal 3 al 6 ottobre 2024. —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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