(Adnkronos) – Eni rilancia il suo impegno nel promuovere sistemi di cottura migliorati in occasione del 'Summit on Clean Cooking in Africa' organizzato dalla Agenzia Internazionale per l’Energia (Iea). Eni ha anche aderito alla 'Clean Cooking Declaration: Making 2024 the pivotal year for Clean Cooking' per accelerare l’accesso universale a sistemi di cottura più moderni, essenziali per assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili e sostenibili, come stabilito dall’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 delle Nazioni Unite. La dichiarazione è stata sottoscritta da governi, settore privato, organizzazioni internazionali e della società civile intervenuti al Summit, in corso a Parigi. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, circa 1 miliardo di persone in Africa cucina ancora i propri pasti con sistemi di cottura rudimentali, respirando il fumo nocivo rilasciato dalla combustione. La mancanza di accesso a sistemi di Clean Cooking ha rilevanti impatti dal punto di vista sanitario, sociale, economico e ambientale, e contribuisce a 3,7 milioni di morti premature ogni anno, specialmente a danno di donne e bambini. Con questa adesione, Eni si impegna a continuare a promuovere in Africa l’accesso a sistemi di cottura più moderni, che possono apportare benefici in termini di salute, produttività, uguaglianza di genere, conservazione delle foreste, biodiversità e riduzione delle emissioni. Eni ha lanciato nel 2018 un ampio programma di Clean Cooking che ad oggi coinvolge già circa 500.000 persone in Congo, Costa d’Avorio, Mozambico, Ruanda e Angola, e si è data l’obiettivo, reso pubblico in occasione del Summit, di raggiungerne 10 milioni in tutta l’Africa sub-sahariana entro il 2027. Inoltre, Eni intende favorire il passaggio da soluzioni migliorate, che garantiscono una riduzione di oltre il 60% della biomassa legnosa, a soluzioni avanzate, che si caratterizzano per il totale abbattimento dell’uso di biomassa legnosa non sostenibile. Con questa evoluzione l’obiettivo è raggiungere 20 milioni di persone entro il 2030, con una spesa associata di 300 milioni di dollari. Il modello Eni nasce dalla lunga esperienza dell’azienda nel continente, e mira a contribuire a ridurre l’impatto delle attività di cucina sulla deforestazione e gli effetti negativi sulla salute delle persone. Una delle caratteristiche distintive del modello Eni è che la distribuzione dei fornelli avviene gratuitamente, superando qualsiasi barriera finanziaria. Inoltre, al fine di promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria e dell’economia delle comunità, Eni sostiene la produzione locale dei sistemi di cottura, valutando il potenziale dei produttori e contribuendo a rafforzare le loro competenze tecniche e imprenditoriali, facilitando l’accesso alla tecnologia, ai capitali e al mercato. Infine, la distribuzione dei fornelli avviene tramite organizzazioni locali e internazionali già presenti sul territorio, che garantiscono la corretta interazione con le famiglie e la loro sensibilizzazione sui benefici dei sistemi di cottura puliti. La distribuzione di fornelli migliorati – la cui efficienza è certificata secondo gli standard della Clean Cooking Alliance – permette ad Eni di generare crediti di carbonio utilizzati in linea con la strategia Net-Zero aziendale, che prevede il raggiungimento della neutralità carbonica al 2050 attraverso la riduzione delle emissioni (scope 1, 2 e 3) e la compensazione delle emissioni residue tramite iniziative di carbon offset di alta qualità. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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