(Adnkronos) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito il suo sostegno al piano elaborato dall'Amministrazione Biden per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza affermando che ''Hamas rappresenta solo un ostacolo per il rilascio degli ostaggi'', e ''oggi tutti conoscono questa semplice verità''. Per Netanyahu serve ''una combinazione tra pressione politica e militare, soprattutto pressione militare'', per riportare indietro tutti i 120 ostaggi a Gaza. Sarebbero 115mila i palestinesi che hanno lasciato la Striscia di Gaza e si sono trasferiti in Egitto dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il Washington Post citando l'ambasciata palestinese al Cairo e sottolineando che si tratta soprattutto di migliaia di persone malate o ferite. Oltre a loro, gli altri hanno raggiunto l'Egitto con l'assistenza di ambasciate straniere o attraverso un'agenzia di viaggi egiziana privata che chiede ingenti somme di denaro per garantire la loro uscita dall'enclave palestinese, ha aggiunto il Washington Post. "La maggior parte di loro resta nel limbo, senza uno status legale e senza un altro posto dove andare", si legge nell'articolo. "Sono membri di una nuova diaspora di palestinesi, un popolo già tormentato dai ricordi dello sfollamento", ha aggiunto il giornale. Intanto, nell'operazione che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto nel quartiere di Shejaiya di Gaza City sono stati uccisi almeno 40 miliziani di Hamas e sono stati distrutti diversi tunnel. Lo riferiscono i militari israeliani, aggiungendo che altri miliziani di Hamas potrebbero trovarsi sotto le macerie dei tunnel e dei palazzi distrutti. L'operazione contro Shejaiya è stata lanciata giovedì dall'Idf dopo aver avuto notizie sulla presenza di uomini di Hamas nel sobborgo. Il governo israeliano ha intanto approvato all'unanimità la nomina di Danny Danon come nuovo ambasciatore presso le Nazioni Unite. Lo riporta l'emmittente N12. ''Sono orgoglioso e felice di tornare a servire lo Stato di Israele in questo periodo critico'', ha scritto Danon su 'X'. ''In un momento in cui lo Stato di Israele sta combattendo su un gran numero di fronti, ognuno di noi deve fare del suo meglio nell'ambito delle proprie capacità ed esperienze. E' così che ho agito in passato ed è così che continuerò ad agire in futuro'', ha aggiunto. ''Di fronte al terrore diplomatico che alza la testa in questi giorni, sono obbligato a presentare la verità a testa alta per il bene del popolo di Israele e del nostro futuro comune'', ha concluso. Sarebbe salito ad almeno 37.877 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dallo scoro 7 ottobre. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza spiegando che almeno 43 persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore. Altri 86.969 palestinesi sarebbero rimasti feriti, aggiunge il ministero. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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