
(Adnkronos) – Dopo l'esito delle elezioni di domenica in Germania, una coalizione tra la Cdu e i socialdemocratici (Spd) sembra lo scenario più probabile. Tuttavia una coalizione di questa natura non avrebbe la maggioranza dei due terzi necessaria per apportare modifiche alla Costituzione. Ciò complica qualsiasi piano di riforma, del freno al debito, che era un obiettivo chiave nel periodo precedente le elezioni. Tra le altre priorità del nuovo esecutivo che nascerà ci sarà il piano di aumento della spesa per la difesa, gli investimenti ma anche la riduzione dei costi energetici che sono aumentati fortemente in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. La vittoria della Cdu-Csu in Germania, sottolinea César Pérez Ruiz, Head of Investments & Cio di Pictet Wealth Management, "è positiva per i mercati, e una modesta espansione fiscale rimane possibile nonostante il rischio di ribasso creato dalla minoranza di blocco dei partiti più piccoli. Una coalizione a due gruppi tra la Cdu-Csu e i socialdemocratici (Spd) è l’esito più probabile, e promette stabilità". Da tempo, osserva Martin Skanberg, Fund Manager, European Equities, di Schroders, "c’è consenso sul fatto che la Germania abbia bisogno di riforme per aumentare la propria competitività, anche se i dettagli richiederanno un po' di tempo per essere negoziati. La Cdu di Friedrich Merz ha manifestato l'intenzione di portare avanti le riforme e perseguire un programma a favore della crescita, il che dovrebbe essere positivo per le aziende tedesche". Le implicazioni economiche delle elezioni, sottolinea Irene Lauro, European Economist di Schroders, "non si faranno sentire in larga misura fino al 2026, dato che ci vorrà del tempo per formare un governo e poi concordare un bilancio". Merz, rileva, "ha segnalato la sua disponibilità a esaminare la riforma del freno al debito (il freno al debito della Germania è una norma costituzionale che limita l'indebitamento pubblico e mantiene il deficit strutturale al di sotto dello 0,35% del Pil), ma, data la composizione del parlamento, questo sembra complicato. L'AfD e Die Linke (estrema sinistra) formano una minoranza di blocco". Qualsiasi aumento della spesa fiscale in Germania, spiega ancora Lauro, "sarebbe concentrato sulla difesa, dato il contesto geopolitico. Il presidente Trump è stato chiaro nel ritenere che l'Europa debba spendere di più per la propria difesa. Attualmente la Germania destina circa l'1,4% del Pil all'anno per la difesa. Tale percentuale dovrebbe salire al 3,5% affinché la Germania possa essere indipendente dall'aiuto degli Stati Uniti. Tuttavia, l'aumento della spesa militare non basterebbe a dare impulso all'economia nazionale, dato che gran parte degli appalti della difesa continuerebbero a provenire da aziende straniere, principalmente statunitensi. L'aumento degli acquisti di armi statunitensi potrebbe anche essere utilizzato come strumento di negoziazione nelle discussioni commerciali con il presidente Trump". Dopo la difesa, l’altra priorità elettorale, spiega ancora Lauro di Schroders, "è ridurre i costi energetici, che sono aumentati vertiginosamente in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Il nuovo governo potrebbe cercare di ridurre le tasse sull'energia e investire in reti e infrastrutture rinnovabili. Un'altra promessa politica è quella di abbassare sia le imposte sulle società che quelle sul reddito. Ciò sarebbe ben accolto sia dalle aziende che dai consumatori e potrebbe potenzialmente dare una spinta all’azionario. Tuttavia, resta da vedere come tali politiche sarebbero finanziate. Un problema chiave per l'economia tedesca è stata la mancanza di investimenti e la Germania ha registrato risultati inferiori rispetto al resto d'Europa su questo fronte dopo la pandemia. Le aziende tedesche hanno investito all'estero ma non in patria, giustificando la scelta con i costi elevati dell'energia e della manodopera e per via dei lunghi processi di approvazione. Sebbene la riforma del freno al debito sia stata la questione dominante nella fase preelettorale, ci sono molte altre sfide dal lato dell'offerta che il nuovo governo dovrà affrontare. E probabilmente saranno necessari lunghi negoziati". Nel quarto trimestre del 2024 l'economia tedesca si è contratta dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Un dato in linea con le stime iniziali e determinato da un calo del 3,4% delle esportazioni, mentre le importazioni sono diminuite dell'1%. "La stagnazione economica prolungata della Germania – sottolinea Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm – ha contribuito al sentimento di sfiducia degli elettori, rendendo più difficile per partiti tradizionali come la Cdu e la Spd ottenere un mandato chiaro. Per la coalizione guidata dalla Cdu, la sfida principale sarà quella di rilanciare la crescita gestendo al contempo un rapporto più incerto con gli Stati Uniti guidati dal Presidente Trump, che ha preso le distanze dall'alleanza transatlantica e ha sollevato la prospettiva di introdurre dei dazi. Friedrich Merz dovrà dare priorità alla diplomazia per proteggere l'economia tedesca dalle sanzioni commerciali. Il suo piano di aumento della spesa per la difesa potrebbe essere una prima mossa per migliorare i legami con Washington, ma come sarà finanziato rimane una questione aperta". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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