(Adnkronos) – Non si creda ingenuamente che un ramoscello d'ulivo possa avere la forza di una quercia. Quello consegnato da oltreoceano dalla colomba Harry a Carlo, nella telefonata di martedì del figliol prodigo per gli auguri di compleanno al re, è infatti estremamente fragile. E rischia soprattutto di spezzarsi, se il duca di Sussex dovesse prender male la brutta notizia – condivisa in anteprima da Omid Scobie e di cui leggeremo in 'Endgame', il suo libro in uscita il 28 novembre – che rivela come il secondogenito di Carlo sarebbe stato "tenuto all'oscuro" della salute della regina Elisabetta fino a poche ore prima della sua morte. Il principe ribelle sarebbe dunque stato avvertito molto tardi, da chi le conosceva molto prima, delle pessime condizioni di salute dell'amatissima nonna. Tempismo perfetto, non c'è che dire, per la rivelazione esplosiva di Scobie, che viene fuori nel momento 'storico' di un possibile riavvicinamento fra padre e figlio. Ai ferri corti dopo la pubblicazione del libro di Harry, 'Spare', la riconciliazione tra il sovrano e il duca di Sussex non era più soltanto un auspicio, ma finalmente una possibilità concreta, dopo la sua telefonata per gli auguri a re Carlo. Ai quali si erano uniti anche i 'best wishes', ricevuti nel corso della stessa chiamata dalla California, della moglie di Harry, Meghan Markle, e dei figlioletti della coppia Archie e Lilibet, che avrebbero perfino registrato un video in cui cantavano tanti auguri al nonno. Ma c'è ben altro: la telefonata della riconciliazione, dopo sei lunghi mesi di silenzio, dovrebbe costituire, nelle intenzioni convenute martedì, il primo di una serie di passi di ravvicinamento fra padre e figlio, che si sarebbero già dati un secondo appuntamento telefonico per la settimana a venire, questa volta per affrontare e sciogliere i nodi della loro difficile relazione. Diciamo che, come fanno sapere i royal insider, nella prima i due si sono limitati a un caloroso e gentile colloquio, mentre nella prossima affronterebbero le spinose questioni che li hanno fatti arrabbiare. Nel tentativo, almeno nel proposito del re, di mettere da parte il trascorso e concentrarsi sul futuro. Ma, come si dice, quando il diavolo ci mette la coda, anche le migliori intenzioni mostrano tutta la loro fragilità. Nel caso di cui parliamo, la debolezza potrebbe essere quella di un troppo esile ramoscello d'ulivo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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