Come analizzare la partita del Cagliari a distanza di 24 ore è assai complesso.
Una voragine di emozioni si sono alternate alla Domus lunedì sera non molto diverse da quelle col Frosinone. Una squadra che non molla mai, a partire dal suo condottiero Sir Claudio Ranieri per finire col suo Capitano Pavoletti.
Le polemiche, se vogliamo, per un certo verso, da parte del tecnico del Sassuolo Dionisi, da comprendere, vanno a scontrarsi con quell’atteggiamento antisportivo che hanno l’apoteosi in quello che combina il povero Thorstvedt (una gomitata di Sulemana gli ha creato una voragine sulla bocca, tre denti persi, povero ragazzo, l’ammonizione sarebbe stata sacrosanta!) quando perdendo il senno, minuto 93, trascinava con forza un suo compagno di squadra, che appariva infortunato fuori dal campo, dietro la porta di Consigli, per portarlo dentro, insomma voleva perdere ancora un altro po’ di tempo, come non fossero bastate tutte le sceneggiate dei suoi compagni di squadra.
Un plateale colpo di testa che lo svedese commetteva sotto gli occhi del Direttore di gara Mariani che altro non poteva che ammonirlo.
Questo, assieme a un’altra serie di sceneggiate degne del peggior dramma Hitchcockiano hanno caratterizzato, soprattutto nella seconda frazione di gioco l’atteggiamento del Sassuolo.
La punizione divina arrivava grazie anche ai 7, poi diventati quasi 10, minuti di recupero che Mariani di Aprilia concedeva evidenziando ancora di più quante perdite di tempo, evidentemente, i nero verdi avevano messo in atto in tutto il secondo tempo.
Le reti prima di Lapadula, minuto 96, e poi di Pavoletti in rovesciata su assist di Shorumodov, minuto 99, davano al Cagliari quei tre miracolosi punti che trasportavano fuori dal fango degli ultimi tre posti la squadra della Sardegna.
Sabato alle ore 18 Napoli-Cagliari, ossia la sfida ai Campioni D’Italia in carica, allenati da quel Walter Mazzarri che mandò in Serie B gli isolani nel Campionato 2021-2022.
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