Il principe Alberto II di Monaco visita Rondine Cittadella della Pace

(Adnkronos) – È stato il primo sovrano a percorrere la salita delle bandiere della Cittadella della Pace e a stringere la mano ai futuri leader di pace che qui si formano, studiano e convivono per superare l'odio che divide i loro popoli. Il principe Alberto II di Monaco rimarrà nella storia del borgo di Rondine, alle porte di Arezzo, per questo primato ma sarà la sua gentilezza e curiosità a rimanere impressa nella memoria collettiva. "Sono profondamente colpito dall'unicità di Rondine e dal suo approccio creativo come strumento per sostenere la trasformazione dei conflitti su scala globale – ha detto Alberto II di Monaco – Voglio lodare Rondine per le sue eccezionali iniziative e il suo impegno, qui in Italia e a favore della pace nel mondo. Attraverso il suo programma principale, la 'World House', Rondine contribuisce a abbattere barriere, pregiudizi e incomprensioni. Accogliamo con favore tutte le iniziative che promuovono una cultura di tolleranza, dialogo, fiducia, riconciliazione e pace duratura. Monaco è fermamente impegnato a favore della pace, dello sviluppo sostenibile per tutti e del rispetto dei diritti umani in tutti i paesi". "Rondine ringrazia per il grande onore ricevuto dal principe Alberto II di Monaco perché, nonostante abbia già ricevuto le visite dei Capi di Governo, è la prima volta che riceve la visita di un Capo di Stato – ha detto il presidente Franco Vaccari – è il frutto anche di una collaborazione generosa con la comunità monegasca e il Principato. La Coopération monégasque au développement sostiene i giovani di rondine da alcuni anni. Speriamo che questa visita possa rafforzare i legami di collaborazione di amicizia col Principato e speriamo che Sua Altezza abbia aperto una strada per tanti giovani, anche del Principato, che possano venire qui a studiare: sia ai giovani dei licei sia ai giovani dell'università per fare la formazione con il Metodo Rondine che oggi con la sua presenza riceve il conforto e un grande nuovo riconoscimento". All’arrivo nel borgo toscano, il principe monegasco, accompagnato da Anne Eastwood, ambasciatrice di Monaco a Roma, assieme al console pnorario del Principato di Monaco a Firenze, Alessandro Antonio Giusti, è stato accolto dal presidente Franco Vaccari e da una delegazione di Rondine per i saluti ostituzionali. Poi la passeggiata attraverso i luoghi simbolo che raccontano la storia e valori della Cittadella. Dal Monumento delle Eondini che ne racconta le radici spirituali e culturali, fondate sui massi di La Verna, Camaldoli e dell'Arno, fino all'Arena di Janine, luogo dell'ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre, passando per il castello medievale che tiene traccia di un passato 'fortificato' e oggi rovesciato da quei giovani 'nemici' che arrivano da luoghi di guerra di tutto il mondo per cambiare la storia, partendo da sé stessi. Proprio a loro, i giovani della World House, era rivolto il discorso del principe Aberto II, insieme ai fratelli minori del Quarto Anno Rondine, studenti di tutta Italia che hanno scelto di frequentante un anno di scuola internazionale e interculturale alla Cittadella della Pace per imparare a trasformare i conflitti in modo creativo attraverso il Metodo Rondine. Perché "Rondine non è solo un posto dove si parla di pace – come ha raccontato al sovrano Adeline, studentessa Kosovara che ha dato il benvenuto a nome di tutti i giovani della Cittadella – ma è dove la viviamo ogni giorno. E non è facile ma attraverso il semplice atto di vivere insieme – condividendo pasti, risate, abbracci, silenzi e persino scuse – iniziamo a guarire". Le sue parole ci hanno portato nel dramma della guerra ma anche nella fatica quotidiana che a Rondine trasforma quel dolore in futuro: "Quando ero piccola, lasciavo la stanza ogni volta che si parlava di guerre – ha continuato Adelina – Non volevo ascoltare, il dolore, la paura e i ricordi erano troppo pesanti. Ma qui a Rondine, ho imparato che non possiamo capire veramente noi stessi o gli altri senza affrontare quelle storie. Questo posto mi ha insegnato ad ascoltare, non solo la mia storia, ma anche quelle degli altri, anche di quelli che ci insegnano a vedere come “nemici". Al suo fianco Georges Théodore Dougnon, ex studente maliano di Rondine, vicepresidente di Rondine International Peace Lab, il network internazionale degli alumni di Rondine. "Come tutti voi, mi chiedo: cosa posso fare? E chiedo a Vostra Altezza: Come può aiutarci a trasmettere ai leader globali che non vogliamo la guerra, che noi, giovani leader, cerchiamo di essere ascoltati? Guardiamo a voi, ai nostri leader e fonti di ispirazione, affinché serviate con noi la causa della pace. Mi permetto di ripetere una frase del mio sogno di pace: ‘Sostituiamo le armi con la zappa e coltiviamo la pace'". Proprio dal suo impegno e da quello di altri ex studenti è nato il progetto Educ4Peace, per dare una seconda possibilità a decine di giovani e bambini che avevano abbandonato la scuola a causa della crisi, dare loro accesso all'istruzione, e l’opportunità di un futuro diverso. "Oggi sono orgoglioso di amplificare le voci di questi bambini, giovani e donne. Vivono con poche risorse in aree devastate dalla guerra, e continuerò a difendere le loro voci ogni volta che sarà necessario", ha affermato Georges auspicando infine che Sua Altezza possa continuare “a sostenere quei giovani che, dopo questa meravigliosa esperienza, quella che io chiamo la scuola della vita, tornano nei loro paesi. Hanno bisogno del suo continuo sostegno affinché Rondine possa aiutarli a fare la differenza nelle loro comunità". Grande l'apprezzamento del principe Alberto II per i giovani di Rondine che ha affermato: ""Voi siete i leader di domani. Nella vostra diversità, con i vostri background, attraverso tutte le iniziative già implementate o che saranno intraprese, rappresentate il futuro. Siamo ispirati dalla vostra energia e dalle soluzioni innovative che portate avanti. È vitale che il mondo di domani dia potere alle sue giovani e future generazioni". Il sovrano ha inoltre ricordato la lunga collaborazione tra Rondine e il Principato: "Dal momento in cui è iniziata la sua collaborazione con Rondine nel 2015, Monaco ha contribuito a varie iniziative e ha sostenuto tre studenti della World House'; inoltre è diventato anche il terzo paese l'anno scorso ad aderire all’appello "Leaders for Peace" lanciato dagli studenti di Rondine presso le Nazioni Unite, co-sponsorizzando l’importante evento che ha avuto luogo lo scorso dicembre a New York per promuovere ulteriormente il Metodo Rondine. Vorrei congratularmi con il presidente Vaccari per l'approccio originale che è riuscito a realizzare, così come per il crescente riconoscimento che sta ricevendo e l’ispirazione che genera. Lodo tutti voi qui presenti, per il vostro impegno ad essere messaggeri di pace, amicizia e unità globale". Non è mancato un dono per il Principe consegnato dagli studenti, realizzato grazie al prezioso lavoro di artigiani aretini, coordinati da Francesco Conti, maestro scultore e custode dell'antica arte. Una miniatura del Monumento di Rondine che racconta tra l'altro il profondo legame con La Verna e San Francesco di Assisi, modello di pace che rispecchia la concretezza del Metodo Rondine che lavora sulle relazioni e sui conflitti, a cominciare da quelli interiori, trovando strade perché possano essere risolti e trasformati in modo creativo. A seguire un momento di grande intensità che ha visto un confronto privato con i giovani di Rondine. Spazio a domande e curiosità e stimoli preziosi per giovani che stanno crescendo come leader di pace. Il principe ha, quindi, ricambiato i doni e ha poi firmato il libro d’oro degli ospiti di Rondine lasciando una dedica Infine il pranzo con le autorità del territorio e gli amici della comunità monegasca a partire dagli Ambassador e un ristretto gruppo dei sostenitori storici della Cittadella. Dalla Famiglia Spinetta (Giuseppe, Ritalba ed Emanuela Spinetta) alla famiglia Negrini. Tra le autorità presenti, il vescovo di Arezzo, Andrea Migliavacca, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Arezzo Ghinelli, il prefetto di Arezzo, Maddalena De Luca, una rappresentanza della Provincia, il questore Arezzo. Maria Luisa Di Lorenzo, e il comandante dei carabinieri di Arezzo, Claudio Rubertà. Accompagnati dai loro docenti, inoltre, gli studenti dell'Istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro, rappresentanti delle Sezioni Rondine hanno curato il pranzo per il principe e offerto il loro servizio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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