La storia di Luca Laruccia, il sarto della musica italiana

(Adnkronos) – Bari, 10 dicembre 2024. I giovani nel cuore per esaltare il loro talento. Luca Laruccia è un cantautore, producer e compositore con alle spalle collaborazioni importanti, come Francesco Renga, Giusy Ferreri, Rocco Hunt, LP Dotan, Alvaro Soler e Ana Mena, e, grazie al suo manager Carlo Gallo, presenze televisive significative in trasmissioni come "Battiti live" o "Capodanno in musica", in onda sulle reti Mediaset: "La musica scorre nel mio sangue -spiega Laruccia, in arte Radiosuoff. Ho inciso diversi singoli, Acqua minerale l'ultimo in ordine di tempo, dove provo a lanciare un messaggio positivo nel tentativo di decifrare i tempi moderni. I testi, avendo avuto come mentore Marco Falagiani, sono per me importanti perché sono convinto che le canzoni abbiano un valore sociale, abbiano cioè il potere di influenzare le persone e di indicare loro la strada giusta da percorrere". Quella stessa strada che ora Laruccia vuole indicare ai giovani talenti che necessitano, oggi più che mai, di punti di riferimento importanti: "Spesso -spiega il cantautore- i nostri ragazzi, pur avendo un dono da esprimere, non riescono a imporsi sui palcoscenici nazionali e internazionali per il semplice motivo che non gli si offrono le giuste opportunità. Io lavoro con il mio studio di registrazione e con l'aiuto dell'amico Alessandro Carbonara per colmare questo vuoto e le soddisfazioni sono arrivate. Nella storia di Sanremo Giovani, dieci dei sessanta cantanti selezionati sono stati prodotti da me e, questo, senza dimenticare i cinque dischi di platino conquistati da Haiducii, l'artista rumena con cui collaboro da anni". Ma qual è il segreto del successo di Laruccia che, per tutti, è il sarto della musica italiana? "Mi affido -sottolinea- a una ormai collaudata formula matematica che permette, adattandolo al singolo talento, di riscoprire la musica di un tempo, quella che, tanto per intenderci, non dura una sola stagione ma rappresenta un vero e proprio evergreen. Ma di base l'elemento fondamentale è l'emozione che le note sanno sprigionare, un obiettivo che si centra avendo la giusta sensibilità. Quella sensibilità che ho maturato gestendo il Centro Diurno Casa Cedis Onlus di cui sono presidente. Ed è qui che ho conosciuto decine e decine di ragazzi diversamente abili che mi hanno dato la forza di guardare il mondo e quindi la musica con occhi nuovi”. Per informazioni: https://www.instagram.com/radiosuoff/?hl=it
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