La triglia di Porto Cesareo

(Adnkronos) – Appartiene alla grande categoria del “pesce azzurro”, quello più ricco in proteine, minerali e grassi buoni, ma la triglia di Porto Cesareo, quando è fresca, ha squame lucide di un colore rosso vivace e presenta bande gialle sui fianchi. Anche le branchie sono colorate e le carni, in freschezza, rigide e sode.  Questa triglia, definita “di scoglio”, è un pesce non di fondale, si nutre di piccoli crostacei, vive in banchi, ha carni prelibate e salutari soprattutto per il cuore e il sistema circolatorio, ed è una delle regine del mare che bagna Porto Cesareo, amena località ubicata sulla costa jonica della penisola salentina.    L’area naturale protetta di Porto Cesareo si spinge ad occidente fino al golfo di Taranto e la triglia, in questa realtà marinara, è così tanto di casa che una delle spiagge storiche, collocata praticamente nel centro della cittadina, prende il nome proprio dall’esemplare simbolo del pescato locale.    Pesce molto apprezzato dai buongustai per le sue carne tenere, gustose e nutrienti, la triglia i cui bassi costi sul mercato le hanno fatto guadagnare l’epiteto di “pesce povero”, va spinata con pazienza e sfilettata con cura prima del consumo, essendo dotata di lische numerose e acuminate. Piccolo ma importante passaggio preliminare alla degustazione di un prodotto del mare, fonte preziosa di proteine ad elevato valore biologico, omega-3, fosforo e vitamine.  Se ne parla con dovizia di particolari, a cura dell’immunologo Mauro Minelli, nel prossimo numero de Il gusto della Salute, secondo della miniserie dedicata al "pescato del GAL’ "Terre di Arneo", in programma venerdì 29 dicembre.  


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