Manchester United, crisi in campo e fuori. Ma i Glazer non vendono

(Adnkronos) – Il Manchester United è ormai entrato in una crisi senza fine. In campionato i Red Devils, che in panchina hanno sostituito Ten Hag con Ruben Amorim, sono 15esimi a quota 29 punti, e fino a qualche settimana fa sul club aleggiava lo spettro di una clamorosa retrocessione. Se oggi lo United sembra essersi chiamato fuori dalla lotta salvezza, accumulando 12 punti in più della terzultima, l'Europa League rimane l'obiettivo principale della stagione, nonché l'unico modo rimasto per centrare l'obiettivo di qualificarsi alla prossima Champions League. Intanto continua a tenere banco il futuro societario del club. Da tempo ormai i Glazer, che hanno rilevato la squadra nel 2005, sono nel mirino dei tifosi e della critica, con le voci di una vendita che continuano a rincorrersi.  Ad allontanare le nubi sul futuro del Manchester United ci ha pensato direttamente Avram Glazer. Il proprietario dei Tampa Bay Buccaneers, squadra di Nfl, ha infatti assicurato di non avere alcuna intenzione di vendere, rispondendo con un secco "no" a domanda diretta. La smentita è arrivata subito dopo la pubblicazione del bilancio trimestrale dello United, in cui spiccano i 14,5 milioni di sterline utilizzati per esonerare Erik ten Hag prima e il direttore sportivo Dan Ashworth poi, insieme a tutti i membri dello staff tecnico.  Uno dei candidati più forti a rilevare il club sembrava essere Jim Ratcliffe, comproprietario con una quota del 28,94%, acquisita tramite il suo gruppo Ineos. A mantenere la quota di maggioranza è però sempre la famiglia Glazer, che ora deve fare i conti con un netto e corposo calo dei ricavi e degli utili, derivanti anche dai pessimi risultati sportivi degli ultimi anni, a fronte di sostanziosi investimenti sul mercato.  I conti trimestrali hanno mostrato che gli utili dello United sono stati di 70,5 milioni di sterline per il secondo trimestre, ma i costi legati al calciomercato e agli stipendi hanno finito per far registrare una perdita di 27,7 milioni di sterline. I ricavi totali sono scesi quindi del 12% anno dopo anno, arrivando a toccare 198,7 milioni di sterline, con costi finanziari in aumento a causa di una 'oscillazione sfavorevole' nei tassi di cambio sui prestiti in dollari non coperti. Nel frattempo, il Manchester United Supporters' Trust ha affermato che le ultime cifre "mettono a nudo la portata della cattiva gestione finanziaria" del club. "I tifosi non dovrebbero pagare il prezzo di un problema che inizia con i nostri paralizzanti pagamenti degli interessi sul debito e che è esacerbato da un decennio o più di cattiva gestione", si legge nella dichiarazione del gruppo di tifosi. "È tempo di congelare i prezzi dei biglietti e consentire a tutti – giocatori, dirigenti, proprietari e tifosi – di sostenere lo United e riportare questo club al suo posto". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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