(Adnkronos) – La terapia chetogenica di precisione è un regime alimentare che rientra nella categoria delle cosiddette diete “low carb” e “high fat”, quando tale regime alimentare è supportato inoltre dalla nutrigenetica – lo studio di come la variazione genetica nei geni individuali influenza la risposta di un individuo a particolari nutrienti e tossine nella dieta-, perdere peso diventa sicuramente più facile ed efficace La dott.ssa Enza Perdicaro, nutrizionista, da anni opera nel campo della nutrizione, e ha ideato Nutrivida, il centro dietologico multidisciplinare, in cui si occupa dell'elaborazione di piani dietologici personalizzati, applicati alle varie patologie croniche e acute, collaborando con i migliori professionisti che operano attorno al mondo della nutrizione e della medicina. La dottoressa Perdicaro è responsabile scientifica della Biotech Nutrition, con cui ha creato il metodo Dpm System (dieta proteica mediterranea), e di Eurogenetica in Sicilia, collabora inoltre con la Therascience, leader nel mercato della nutrizione, con la quale porta avanti studi scientifici sulla chetosi e le patologie polmonari e apnea notturna, insieme al dott. Alfio Pennisi, uno dei maggiori esponenti italiani in Pneumologia. “La chetosi è uno stato metabolico in cui i grassi diventano il principale carburante dell’organismo, ci spiega la Perdicaro-. Quando segui una dieta a basso contenuto di carboidrati, il corpo inizia a produrre i cosiddetti corpi chetonici, sintetizzandoli dai grassi accumulati nell’organismo (in particolare nel fegato)”. Tra le terapie chetogeniche spicca sicuramente il metodo Nutrivida . “E’ un approccio terapeutico globale – sottolinea la dottoressa Perdicaro- che permette di raggiungere il peso reale o ideale in totale sicurezza, in uno stato di benessere fisico ed equilibrio psicologico. Il metodo Nutrivida infatti tratta il paziente con una visione olistica globale, prendendosi cura della mente e del corpo e anche del controllo delle emozioni, attraverso l'attuazione di un'educazione alimentare come obiettivo finale. Inoltre – grazie ad un adeguato apporto di proteine ad elevato valore biologico, specifico per ogni individuo-, la perdita di massa magra è limitata e il metabolismo non si abbassa, ottenendo l’effetto che tutti ricercano da una dieta: perdita di grasso localizzato. La perdita di peso durante la fase di dimagrimento attivo, va da 2,5 a 1,7 kg a settimana, in questa fase i controlli periodici sono fondamentali. In base agli obiettivi intermedi e finali concordati, si passa alla fase di reintroduzione glucidica controllata e attività fisica personalizzata e progressiva” La dieta chetogenica di precisione prevista nel metodo Nutrivida, è dunque indicata nel sovrappeso e obesità complicata, diabete di tipo 2, post parto, dopo allattamento, meno pausa e patologie legate a problemi respiratori o apnee notturne. “Qualche anno fa mi sono imbattuta in questo mondo semisconosciuto e affascinante,- ci spiega la dottoressa Perdicaro- e ho avuto il piacere e l'onore di conoscere il fondatore di Eurogenetica – dott. Keith Grimaldi – considerato uno dei massimi esperti al mondo nel campo della genetica. Eurogenetica è una società nata nel 2010 con lo scopo di offrire al pubblico le preziose informazioni derivate dal nostro DNA, come l’interazione dei fattori ambientali e genetici sul nostro stato di salute”. La dieta nutrigenetica migliora il controllo del peso a lungo termine e la motivazione nell'individuo a seguire una dieta sana. Per tanto ne deriva un “Miglioramento nella gestione del peso mediante informazione genetica per personalizzare una dieta calorica controllata”. La nutrigenetica dona anche informazioni specifiche sulla predisposizione di sviluppare alcune patologie Certamente patologie comuni, come il diabete, le malattie cardiovascolari, l'obesità, e sui processi di detossificazione e infiammazione, attività antiossidante, sensibilità all'insulina e stato di salute di cuore e ossa. Alcuni geni ci danno informazioni sull'attività fisica e ci rivelano quale e quanto dobbiamo farne! Tutto ciò attraverso lo studio tra le relazioni tra la componente genetica (ruolo di alcuni polimorfismi genetici) e le varie componenti ambientali e nutrizionali, in grado di elevare notevolmente il rischio di sviluppare tali patologie. Il nostro patrimonio genetico ammonta a circa tre miliardi di basi ed è condiviso al 99,9% da tutti gli individui, mentre le residue differenze (circa 3 milioni di basi nucleotidiche) sono costruite per la maggior parte da polimorfismi a singolo nucleotide. I polimorfismi, a differenza delle mutazioni, non causano malattie ma se associati tra loro possono causare “predisposizioni” o “resistenza" in un individuo al rischio di sviluppare alcune patologie, in combinazione a specifiche condizioni ambientali. È così che le molecole chimiche contenute negli alimenti sono in grado di agire sul genoma, alterandone l’espressione genica proteica e metabolica. Attraverso un semplice test genetico, con un campione di saliva, che si può effettuare a qualunque età, verrà elaborata dunque una dieta “su misura" in cui la parola chiave sarà Prevenzione.
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