Parigi 2024, match boxe Carini-Khelif diventa un caso. Abodi: “Non è equo”

(Adnkronos) –
Si accende il dibattito alla vigilia del match di boxe tra Angela Carini e l'algerina Imane Khelif in programma domani alle Olimpiadi di Parigi 2024. L'atleta africana è sotto i riflettori per il suo status: è stata esclusa dagli ultimi Mondiali per i livelli elevati di testosterone e per la presenza di cromosomi del sesso biologico maschile nel test Dna. Ai Giochi è ammessa a partecipare perché soddisfa tutti i requisiti. La sua presenza nel torneo femminile non convince tutti. Sul tema si esprime anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. "Trovo poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale, che includa quindi europei, mondiali e Olimpiadi. Nell'evento che rappresenta i più alti valori dello sport si devono poter garantire la sicurezza di atleti e atlete, e il rispetto dell'equa competizione dal punto di vista agonistico. Domani, per Angela Carini non sarà così", dice il ministro.  "Quello delle atlete e degli atleti transgender è un tema, che va ricondotto alla categoria del rispetto in tutte le sue forme, ma dobbiamo distinguere la pratica sportiva dall'agonismo che deve poter consentire di competere ad armi pari, in piena sicurezza. È del tutto evidente che la dimensione dell'identità di genere in ambito agonistico pone il problema delle pari opportunità o delle stesse opportunità; non a caso, tante discipline sportive hanno posto dei vincoli per le atlete e atleti transgender necessari per poter permettere di gareggiare alle stesse condizioni. In questo caso assistiamo a un'interpretazione del concetto di inclusività che non tiene conto di fattori primari e irrinunciabili", aggiunge. Sull'argomento interviene via social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Boxe: un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi olimpici…È politicamente scorretto dire che tifo per la donna?", scrive.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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