Roma. Assemblea Capitolina: Svetlana Celli contro Lavinia Mennuni: “Le sue parole assurde, figlie di una cultura arcaica e retrograda”

Campidoglio, Roma. La Presidente dell'Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, si scaglia contro le parole della senatrice Lavinia Mennuni: "Le sue sono parole assurde, figlie di una cultura arcaica e retrograda"

svetlana celli foto dario caputo per mediapress24

ROMA – Le parole della senatrice Lavinia Mennuni hanno scatenato una serie di critiche e prese di posizione, non solo dalle opposizioni all’attuale maggioranza Parlamentare ma anche da ambienti della cultura e del sociale. Contro queste parole si è scagliata, in maniera netta e decisa, anche la Presidente dell’Assemblea Capitolina in Campidoglio, a Roma, Svetlana Celli: “Dobbiamo insegnare alle nostre figlie che ‘cool’ è essere donne libere, capaci di autodeterminarsi ed esprimere la loro personalità.

Le parole della senatrice Lavinia Mennuni rilasciate questa mattina nel corso di un’intervista televisiva, sono frutto di una cultura arcaica e retrograda.

Da mamma e donna impegnata in politica e nelle istituzioni, dirò sempre a mia figlia che deve lottare per affermare i propri diritti, di scegliere senza condizionamenti la strada da seguire, di coltivare sogni e speranze. Dobbiamo essere al loro fianco e mai imporre volontà prestabilite.

Non c’è una via prioritaria e più giusta, ma soltanto la necessità di difendere la propria dignità e libertà, in ogni contesto e forma. Di essere libere di diventare mamme.

E da questo che passa il vero cambiamento culturale. In un Paese moderno come l’Italia non possiamo registrare ancora oggi posizioni così assurde. La natalità è ai minimi storici perché tante ragazze e ragazzi non hanno più fiducia nel loro futuro, perché hanno difficoltà a realizzarsi e avere stabilità lavorativa, perché è difficile conciliare la vita professionale con quella privata, perché ci sono ancora pochi asili nido, perché non abbiamo realmente creato le condizioni per essere contemporaneamente mamme e lavoratrici.

Perché ancora oggi costringiamo tante donne a dover scegliere. La politica, dunque, invece di fare proclami e dettare indicazioni e ricette che appartengono ad un’epoca e a una cultura patriarcale fortunatamente superate, deve preoccuparsi realmente delle esigenze delle nuove generazioni, magari tornando ad ascoltare e mettere al centro i giovani”.

di Dario Caputo

Informazioni su Dario Caputo 25 Articoli
Sono un giornalista pubblicista: amo la comunicazione, i media e tutto quello che ruota intorno a questo mondo. Amo ancora l'odore e il profumo della carta stampata; scrivo da quando avevo meno di 18 anni e ancora oggi, con grande emozione, ricordo e rivivo il mio primo articolo, ricordando anche il titolo e l'argomento

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