(Adnkronos) – "Sanguinamento delle gengive, alitosi, mobilità dei denti, spostamento dei denti rispetto alla posizione che avevano originariamente", cioè "una decade più giovane". Sono i segni clinici della "parodontite, una patologia cronica non trasmissibile" che "colpisce circa il 50% degli italiani nelle sue forme più moderate e almeno un italiano su 10 nelle sue forme più gravi. Il momento in cui l'odontoiatra o il parodontologo intercetta più frequentemente la patologia nel paziente è intorno ai 38-40 anni, perché è in questo momento che il paziente inizia a percepire i primi sintomi. In realtà, se noi dovessimo svolgere correttamente la prevenzione, potremmo intercettare questi sintomi molto prima rispetto a quando il paziente invece inizia ad accorgersi" del problema. Così Silvia Masiero, segretario della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), spiega all'Adnkronos Salute la patologia del cavo orale, in occasione della Giornata nazionale della parodontite che si celebra oggi. Grazie a degli screening, "gli addetti ai lavori, gli odontoiatri, gli igienisti dentali, ancor più i parodontologi, potrebbero fare prevenzione – osserva Maniero – intercettando i segni clinici prima che il paziente invece percepisca i sintomi". La prevenzione della parodontite si fa "essenzialmente con le buone regole domiciliari di igiene orale, utilizzando lo spazzolino almeno 2 volte al giorno per 2 minuti e utilizzando i presidi interventali in modo adeguato. Il professionista" invece può prevenire il disturbo eseguendo "manovre di igiene con modalità adeguata e rapportata alla gravità della patologia". In quanto patologia cronica non trasmissibile, "la parodontite – illustra l'esperta – è una patologia sostenuta da una disbiosi, quindi da un'alterazione dei microrganismi a livello del parodonto, però questa disbiosi, che è una condizione necessaria, non è sufficiente a far sviluppare la patologia. Questo significa che ci sono dei fattori di rischio locali, comportamentali o sistemici che modificano la modalità di progressione della patologia e la velocità con cui questa diventa via via più grave. E questi fattori sono le patologie sistemiche altrettanto croniche, non trasmissibili, come l'ipertensione, le patologie cardiovascolari, il diabete e i fattori comportamentali che, ahimè, sono ancora molto comuni come il fumo, la dieta e gli stili di vita non corretti". Dal punto di vista degli stili di vita, idealmente si tratta di "non fumare, perché sappiamo che il paziente che ha parodontite e che fuma – conclude Maniero – ha una probabilità di aggravamento della parodontite di 3 volte superiore rispetto al paziente che non fuma". E poi ci sono appunto le buone abitudini che "ognuno di noi dovrebbe mettere in pratica: una dieta sana, equilibrata, con un buon apporto vitaminico, svolgere quotidianamente un'adeguata attività fisica: la sedentarietà, per questo tipo di patologia, è considerata un fattore aggravante". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Articoli correlati
Lazio, Consiglio regionale approva 27 ordini del giorno collegati alla Legge di Stabilità
(Adnkronos) – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, oggi ha approvato 27 ordini del giorno (su 77 presentati) collegati alla Legge di Stabilità regionale, di cui 19 proposti da consiglieri di minoranza […]
Serie A – Allo Stadium Juventus per la fuga, Roma per il riscatto Lazio-Milan, Taty sfida Leão: i bomber a segno a 3,00 su Sisal.it
(Adnkronos) – Roma, 30 agosto 2024 – La terza giornata di Serie A manda in scena due grandi classiche del campionato come Juventus-Roma e Lazio-Milan. Allo Stadium, i bianconeri vanno a caccia del terzo successo […]
Report Ambrosetti, ‘Merck Italia attenta a sostenibilità ambientale’
(Adnkronos) – L’impatto ambientale del settore farmaceutico è rilevante per le emissioni di gas serra (ad oggi circa il 4,5% di quelle globali), consumi energetici, idrici, inquinamento dell’acqua, produzione di rifiuti. A livello globale Merck […]
Commenta per primo