Per la rassegna “Shanà Aleph“, in scena a “SA MANIFATTURA – Opificio Innova“ (Viale Regina Margherita, 33), questo Venerdì 25 ottobre, con lo Storytelling dal titolo:
“LA LUNGA NOTTE Volevo essere una farfalla” di Gianluca Medas con Sofia Quagliano regia di Franz di Maggio musiche live Roberto Deidda
SINOSSI
È una lunga notte, Raffaella 12 anni non riesce a dormire. Lei in realtà non dorme mai. Appena cade la notte la sua mente prende vita, dando il via ad un flusso di pensieri infinito che non le permette di prendere sonno. Come un labirinto di immagini i suoi ricordi si spingono l’uno con l’altro condannandola a subire un mosaico di ricordi che non le dà pace. Nel buio il suo sguardo si muove ascoltando i primi rumori della notte e con il pensiero comincia l’appello, chiamandoli ad uno ad uno. E’ forse il momento più bello. Lei chiama e i rumori rispondono, ed è sempre così. E questo inizio è la testa di ponte verso un viaggio tra scene, ricordi, emozioni e pensieri aggrovigliati fra loro che termineranno all’alba, quando suo padre la chiamerà per andare a scuola e lei come tutte le mattine esausta non riesce ad alzarsi.
Note di Regia: La voce di Sofia Quagliano diventa uno strumento, come un oboe, o un clarinetto, e raccontando partorisce immagini che, come fuochi d’artificio, esplodono nel cuore di chi ascolta sopraffacendo lo spettatore con uno tsunami emozionale che tutto avvolge. E’ una viaggio nel buio della memoria quello di questo spettacolo, per questo motivo la danzatrice, Barbara Lanzafame come una novella Caronte, assieme alle bellissime musiche dal vivo realizzate alla chitarra da Roberto Deidda e le foto di Monica Conserotti , guideranno lo sguardo interiore del pubblico all’interno della foresta dei pensieri disturbanti della ragazzina, che respinta dal mondo, dai suoi compagni, dal mondo circostante immagina se stessa come una farfalla capace di volare via da un momento all’altro.
Lo spettacolo affronta il tema della Dsl con la spada in mano ponendo uno specchio per farci specchiare tutti senza moralismi o dita puntate. Il mondo è grande e terribile diceva Gramsci ed anche cieco e sordo aggiunge Raffaella.
Ufficio Stampa “Figli d’Arte Medas”
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