Terreni agricoli: una “miniera d’oro” se vicini ad autostrade e ferrovie

(Adnkronos) – La prossimità alle infrastrutture fino a qualche anno fa era penalizzante, oggi, invece, premia i proprietari, grazie al crescente interesse per l’energia rinnovabile: i canoni di affitto possono toccare i 5.000 euro per ettaro. Grigolon (GIFT Solutions): «Stiamo investendo sui terreni situati entro 300 metri da autostrade e ferrovie perché sono automaticamente considerati idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici». Padova 13.01.2025 Fino a pochi anni fa, il valore dei terreni agricoli era determinato principalmente da caratteristiche tradizionali: forma regolare, facilità di accesso, e, ovviamente, qualità agronomica del suolo. La vicinanza a infrastrutture come autostrade e ferrovie era considerata un fattore negativo, poiché complicava l’accesso e le lavorazioni agricole. Ma, oggi, la situazione si è completamente ribaltata: quei terreni un tempo poco apprezzati sono diventati tra i più richiesti sul mercato. 
L’impatto della transizione energetica
 La svolta è legata al crescente interesse per l’energia rinnovabile. In Italia, terreni situati entro 300 metri da autostrade e ferrovie sono automaticamente considerati idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questa peculiarità normativa ha trasformato le aree in questione in una vera e propria “miniera d’oro” per gli investitori del settore. I canoni di affitto, un tempo compresi tra 200 e 300 euro all’ettaro all’anno, sono schizzati a valori che arrivano fino a 5.000 euro per ettaro all’anno, secondo le stime di mercato. Per i proprietari di terreni, questo significa una possibilità di reddito stabile e molto più elevata rispetto al passato. 
Il modello degli impianti agrivoltaici
 Non a caso, le società che operano nel settore, come GIFT Solutions, stanno puntando su soluzioni innovative come gli impianti agrivoltaici, che combinano la produzione di energia con l’attività agricola tradizionale. «Stiamo investendo proprio su questi terreni per installare impianti agrivoltaici», spiega Riccardo Grigolon, amministratore di GIFT Solutions. «Diamo valore a questi terreni che prima venivano sottostimati per la poca praticità». Gli accordi di affitto prevedono generalmente un diritto di superficie della durata di trent’anni. Al termine del contratto, il terreno viene restituito al proprietario libero da impianti e completamente ripristinato. 
I vantaggi economici per gli agricoltori
 Con un affitto annuo di 5.000 euro per ettaro, i proprietari di terreni situati entro la cosiddetta “solar belt” possono ricavare in trent’anni fino a 150.000 euro per ettaro. Questo importo è notevolmente superiore al valore di mercato del terreno, che in molte aree agricole italiane rimane attorno ai 3-4 euro al metro quadro (circa 30.000-40.000 euro per ettaro). Inoltre, per gli agricoltori interessati, gli impianti agrivoltaici offrono la possibilità di continuare alcune coltivazioni sotto le strutture dei pannelli solari, aumentando ulteriormente il reddito derivante dal terreno. 
Un boom di richieste
 La domanda per terreni in posizioni strategiche è in rapida crescita, e il fenomeno sta spingendo anche i piccoli proprietari a rivalutare l’uso delle loro proprietà. Secondo le proiezioni, l’Italia potrebbe vedere l’installazione di oltre 20 GW di nuovi impianti fotovoltaici entro il 2030, e una parte significativa di questa capacità sarà collocata su terreni agricoli vicini a infrastrutture di trasporto. 
Il futuro del mercato dei terreni agricoli
 «La crescente attenzione al fotovoltaico sta ridefinendo il mercato dei terreni agricoli», riprende la sua analisi Riccardo Grigolon. «I proprietari devono ora considerare non solo il valore agronomico della terra, ma anche il suo potenziale per ospitare progetti di energia rinnovabile. È una trasformazione che riflette le priorità globali di sostenibilità e transizione energetica, offrendo al contempo nuove opportunità economiche per gli agricoltori e gli investitori. In un contesto in cui il prezzo dell’energia e la lotta ai cambiamenti climatici sono al centro dell’agenda globale, i terreni vicini a ferrovie e autostrade non sono più un peso: sono un’opportunità». 
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