(Adnkronos) –
Toyota sta affrontando una durissima crisi relativamente alle vendite dei suoi modelli elettrici. In Giappone e in Cina le vendite di Toyota sono praticamente crollate, a pesare è anche lo scandalo Daihatsu. Rispetto al primo trimestre 2023, il Marchio automobilistico nipponico ha consegnato circa 83.000 unità in meno nel Q1 di quest’anno in Cina e ben 104.000 unità in Giappone. Un crollo delle vendite dovuto anche e soprattutto allo scandalo in merito ai test sulla sicurezza che ha riguardato la Daihatsu, brand che ha registrato oltre il 66% di consegne in meno. Toyota aveva raggiunto nel corso del 2023 il suo record di produzione a livello globale, oltre 9 milioni di veicoli. Secondo gli analisti è improbabile che un simile risultato venga anche solo sfiorato nell’anno in corso. Il Marchio giapponese perde terreno anche in borsa, lo scorso lunedì ha perso il 4% a Tokyo così come al Nyse. Nell’attesa di un verdetto imparziale, quello del mercato, la Casa automobilistica ha ampliato il ventaglio di proposte per le sue auto, offrendo così alimentazioni soprattutto ibride, motori che sembrano essere graditi a livello globale. Il crollo della produzione ha causato, inevitabilmente, anche uno stop di alcune linee di produzione, in ben quattro stabilimenti da gennaio a marzo, la produzione è stata rallentata, un “cambio di programma” che ha causato un crollo del 12,9% delle immatricolazioni.
Il Giappone è il più grande mercato automobilistico a livello mondiale, uno dei marchi nazionali, che a sempre è in testa alle classifiche, deve ora fare i conti anche con la concorrenza cinese. Se in Europa e USA, la Casa del Sol Levante cresce a gonfie vele, rispettivamente +14% e +16% nel solo mese di febbraio, in Cina il vento è contrario. Sul mercato locale, solo Suzuki è stata in grado di crescere, da Nissan a Mazda, senza escludere Mitsubishi e Subaru, così come Honda, hanno subito una forte battuta d’arresto in termini di vendite nei primi due mesi del 2024. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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