(Adnkronos) – Il suo nome è Trotula, scienziata rivoluzionaria che intorno al 1100 ha fondato una medicina che indaga con una visione moderna il corpo femminile, scardinando stereotipi e pregiudizi. "Una sanatrix, magistra, insegnante, ma anche madre, sposa e donna innamorata, piena di passioni. Prima fra tutte la medicina", la descrive il podcast dell'Istituto superiore di sanità dal titolo 'Trotula, fondatrice della medicina al femminile', che segnala anche un libro dedicato a questo personaggio, appena uscito e destinato ai ragazzi, firmato da Emilia Zazza, autrice e sceneggiatrice Rai. "I personaggi che vivono intorno a Trotta o Trotula, come dir si voglia, poiché il suo nome nelle ricostruzioni storiche subisce molte variazioni, sono capaci di evocare a tutti, grandi e piccini, la fatica e il peso di ogni singolo passo percorso dalle donne per abitare gli spazi tradizionalmente abitati dagli uomini", sottolinea il podcast disponibile anche su Spotify. Trotula studiò il "corpo femminile, che in una medicina tutta maschile era sconosciuto dal punto di vista medico. Le donne non potevano essere visitate, toccate", racconta il podcast. La ginecologia "si può dire nasca con lei che delle donne, a partire dalla medicina galenica, studia la fisiologia fino a concludere che l'astinenza sessuale causa il soffocamento dell'utero, collegando la salute della donna al soddisfacimento della sua vita sessuale". Rispetto a un'altra studiosa dell'epoca, Ildegarda di Bingen – monaca che studiava in monastero e proclamata santa da Benedetto XVI – è "la libertà di Trotula, l'ambiente assolutamente laico in cui è cresciuta, la Scuola medica salernitana che le donne potevano frequentare, che le permette di parlare della sessualità come di una caratteristica di entrambi i sessi, della legittimità del desiderio femminile". A Trotula "interessa il benessere delle donne. Parla con loro, come un medico di famiglia va di casa in casa, e con loro ha lunghe conversazioni, anche intime, che le permettono di avere quella che oggi chiameremmo un'anamnesi dettagliata, ma soprattutto una visione chiara di tutto ciò che è trascurato dalla medicina ufficiale, scritta dagli uomini. E' lei che per prima mette si sofferma sulle cause dell'infertilità maschile, mai fino ad allora messa in discussione nel caso di una coppia sterile. E' una medicina scientifica che non lascia indifferenti: i pregiudizi, ripudiare una donna sempre e comunque perché non riesce ad avere figli. Se Trotula ha ragione, da allora in poi bisognerà provarlo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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