In Italia, circa 1 donna su 8, si ammala di tumore alla mammella, ed è purtroppo, il tumore più diffuso nel nostro Paese. Se pur molto raro, anche molti uomini si ammalano. Solo 1 uomo su 100 contrae il male, ma le cellule sono più aggressive, perché non essendoci la ghiandola, queste si attaccano prima, agli organi vitali.
Giovedì 21 novembre, presso i locali della UNI.LIBER di Su Planu a Selargius (CA), il Professor Angelo Nicolosi; medico chirurgo al Policlinico di Monserrato e Docente Universitario, da circa quarant’anni, e con una vastissima esperienza; ha trattenuto gli Studenti dell’Università del tempo Libero, per oltre due ore, mantenendo l’attenzione e l’interesse di tutti quanti.
La prevenzione è notevolmente importante, per tutte le donne che hanno superato i cinquant’anni. La prima cosa da fare, è cercare di precedere la malattia. Tutte le donne, che hanno superato i cinquant’anni, dovrebbero fare un’accurata prevenzione. A volte, esiste anche una possibilità per le donne giovani, tra i venti e i quarant’anni, di ammalarsi.
Attenzione però, le donne “giovani” dovrebbero fare la prevenzione, solo se ad alto rischio.
Il Professore ci dice anche che, per diagnosticare abbiamo generalmente:
Mammografia, un esame fastidioso, che concerne nello strizzare il seno, e procedere ad un taglietto per prelevare del tessuto. L’oncologo può procedere a questo esame, non solo palpando il seno, ma con dei movimenti rotatori particolari. L’autopalpazione può essere fatta, anche dalla singola paziente, ma solo su direttive del proprio medico. Se, si dovesse trovare un nodulo sospetto e mai sentito prima, il primo esame da fare è l’ecografia.
In alcuni casi, può essere fatta la risonanza, che può dare un’idea del sospetto.
La garanzia però, se sia presente della massa tumorale, può darla solo la biopsia, perché la paziente si può trattare solo con la diagnosi istologica.
La diagnosi è importante per le donne, perché si potrebbero trovare tumori talmente piccoli, chiamati lesioni non palpabili, che richiedono un trattamento chirurgico molto limitato, con una terapia medica molto modesta.
In pochi forse, l’avremmo pensato, ma statisticamente, le donne più colpite sono le Suore e tutte le donne che non hanno figli, perché queste non allattano.
Tra i tumori alla mammella, più diffusi, esiste il CARCINOMA IN SITU, anche se non viene definito un vero e proprio tumore, ma è piuttosto un precursore del tumore. Anche se non è cancro vero e proprio. Importantissimo per non rischiare di contrarre questo male.
La diagnosi e la prevenzione sono fondamentali, per evitare l’insorgere della malattia.
Daniele Cardia
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