(Adnkronos) – "Abbiamo analizzato in chiave socio-antropologica le narrazioni che #afiancodelcoraggio ha raccolto in questi anni per dare loro anche la possibilità di illuminarci su quale sia il ruolo di un caregiver uomo, in questo ambito avvolto nella totale invisibilità e oscurità, prima della nascita di questo progetto. Da queste narrazioni, quindi, emerge qualcosa in linea con la letteratura scientifica, come il fatto che l'uomo tende ad adottare un contenimento emotivo e a identificarsi con un modello di genere che vuole che l'uomo non esprima le emozioni e che sia razionale". Così Cristina Cenci, antropologa e senior partner Eikon Strategic Consulting, ieri sera a Roma intervenendo alla serata finale della VI edizione di #afiancodelcoraggio, il premio letterario promosso da Roche che dà voce alle storie di malattia narrate dalla prospettiva dei caregiver maschili. "Questo comportamento, nel momento della diagnosi, che ha un grandissimo impatto emotivo – spiega Cenci – diventa una risorsa per la coppia in quanto dà la possibilità di fronteggiare la situazione e di superare la fase iniziale di ‘caos’. Tuttavia, nel lungo periodo – avverte – rischia di diventare isolamento, rischiando di portare la coppia a non cercare supporti e aiuti all'esterno, a isolare l'uomo e costringerlo in un'identità che non corrisponde ai suoi reali vissuti”, commenta l’esperta riferendosi ai dati di un’analisi socio-antropologica delle storie raccolte in ambito oncologico nelle edizioni del Premio in una prospettiva di genere e presentati nel corso della serata. Il premio "#afiancodelcoraggio – sottolinea Cenci – ha dato a questi uomini, che hanno raccontato la loro storia, la possibilità di esprimere qualcosa che non avevano mai detto a nessuno. L’obiettivo era quello di trasformare la loro storia in un corto cinematografico – presentato in anteprima durante l’evento ndr – raccontando con coraggio ciò che non avevano mai detto: la loro disperazione, paura, ansia, ma anche speranza e accettazione: emozioni importanti, che è necessario rielaborare e condividere anche nel rapporto di coppia”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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