Un Anno fa, Tutta Cagliari, tutta la Sardegna, un’Isola intera, piangeva un Mito. Signore dello Sport e di Vita.
Figlio di questa terra.
Gigi ha lasciato un vuoto dentro tutti i sardi, e come disse suo figlio Nicola, il giorno del suo funerale: ” per tutti noi è morto un parente stretto, una persona cara di famiglia, un Nonno”.
Gigi era quel giovane ragazzo di un piccolo paese lombardo che, quando era ancora un ragazzino, lasciò la sua Leggiuno, lasciò il suo Lago. Qui in Sardegna, nonostante non fosse per niente contento di venire, piano piano si innamorò di questa città, di questi colori rossoblù, si innamorò di un’intera Isola e si innamorò del Popolo Sardo.
Tanto da rimanere qui tutta la vita, e rifiutare offerte milionarie dalle grandi squadre del nord, come la Juventus.
Gigi per noi è stato un Istituzione, un Mito, l’Eroe alla quale tutti noi, sin da bambini giocando a pallone, speravano di diventare.
Grazie al Cagliari Calcio, dovremo essere orgogliosi, un giorno di avere uno Stadio intitolato a lui.
Abbraccio virtualmente i suoi figli Mauro e Nicola, e tutti i suoi nipoti, in questo giorno particolare.
Oggi è un giorno di forti emozioni. Questa mattina, noi ci siamo recati a portare un rosa all’Ulivo piantato in suo memoria, in un giardinetto nel centro cittadino.
Il cimitero di Bonaria, dove riposa la sua Salma, oggi rimarrà aperto in via eccezionale sino alle h17.30
Non VOGLIO descrivere chi è stato Gigi calciatore o Gigi dirigente, perché lo sappiamo tutti, e non POSSO descrivere Gigi come Uomo, perché non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo personalmente. E questo, è un mio grande rammarico.
Però posso descrivere Gigi il simbolo, Gigi il mito. Ho dei vaghi ricordi, di me bambino che lo incontro passeggiando in Via Tola a Cagliari, nel cuore della città. Ricordo di averli stretto la mano. Oppure In tanti, l’abbiamo incrociato nel ristorante nel ristorante “Stella di Monte Cristo”, dove lui andava spesso a mangiare.
Io non faccio parte di quella generazione che l’ha visto giocare, incantare una Regione ed una Nazione intera, c’è chi ricorda che calciava la palla talmente forte, che gli dava un suono particolare.
Uno come Gigi, non nascerà mai più.
Abbiamo chiesto un ricordo e /o un aneddoto ad un suo compagni di squadra.
Ci ha risposto Renato Copparoni (ex portiere del Cagliari negli anni’70):
«Gigi era una persona eccezionale, soprattutto con i bambini. Anni fa, nel 1970 circa, gli chiesi se volesse venire con me a San Gavino (CA), per vedere dei provini nella Scuola Calcio. Lui mi disse subito Si, chiedendomi di andare a prenderlo per andare insieme. Così vide tutte le partitelle dei bambini, e alla fine delle partite, si fermò con loro, un abbraccio caloroso, firmò tanti autografi, e poi ci fu una folle immensa, perché quando in paese si sparse la voce che c’era GIGI RIVA, il piccolo campetto di San Gavino, si riempì di circa cinquemila persone. Questo per dire, che era una persona semplice e solare, al dispetto di chi lo definiva un “orso”. Era una persona, che voleva rimanere sulle sue e non amava la vita mondana. E questo per me, è uno dei tanti bellissimi ricordi che ho di lui. E lo porterò sempre nel cuore.»
Gigi ha lasciato questa terra un Anno fa, ma lui è ancora tra noi. Ed un giorno l’Eroe tornerà.
Quando Gigi Riva tornerà
Daniele Cardia
Commenta per primo