C’era una volta, in una fredda e buia notte di Natale, un campo di battaglia. Sul campo si affrontavano due eserciti con il cuore pieno di rabbia e una grande voglia di vittoria.
Dalle trincee degli opposti schieramenti, i soldati stringevano i fucili tra le mani, pronti a sparare. Ma in mezzo a tutto quel caos e quella violenza, successe qualcosa di straordinario.
Il primo soldato a riconoscere la magia del Natale fu un giovane soldato di nome Marco. Mentre stava tenendo il suo turno di guardia, vide dei fiocchi di neve scendere dal cielo e posarsi delicatamente sul terreno. Quel momento lo colpì così tanto che decise di alzarsi e andare verso gli avversari.
Molti soldati rimasero sorpresi quando Marco, con le mani alzate, si avvicinò agli altri. Iniziarono a gridare parole di minaccia e sganciavano colpi di fucile nell’aria, ma lui continuò a muoversi verso di loro con uno sguardo pacifico negli occhi.
Lentamente, un soldato nemico si avvicinò a Marco e, vedendo la sua intenzione pacifica, abbassò anche lui il suo fucile. Questo gesto toccò il cuore di entrambi i soldati che, nonostante la differenza di linguaggio e cultura, capirono che avevano una cosa in comune: erano uomini inviati a combattere una guerra che non desideravano.
Grazie a Marco e al suo coraggio, la notizia della tregua si diffuse rapidamente sul campo di battaglia. I soldati di entrambi gli schieramenti iniziarono ad abbassare le armi e ad uscire dalle loro trincee.
Nel cuore della notte, i soldati, anziché combattere, iniziarono a condividere il poco cibo che avevano e a raccontarsi storie delle loro famiglie ed esperienze.
I tedeschi portarono fuori dalle trincee alcune coperte e le stesero per terra, creando un grande tappeto bianco sulla neve. I soldati italiani portarono fuori una piccola croce di legno e l’appoggiarono sul terreno per pregare assieme.
Quella tregua di Natale durò tutta la notte e, per magiche ore, gli uomini dimenticarono la guerra e la distruzione. Si ricordarono di essere esseri umani, dotati di compassione e amore.
Ma la luce di quella notte non poteva durare per sempre. Quando il sole sorse maestoso all’orizzonte, i soldati tornarono alle loro trincee. La guerra riprese con tutta la sua ferocia, ma il loro cuore era cambiato.
Marco e gli altri soldati mantennero viva nel loro cuore la speranza di un giorno in cui le nazioni si sarebbero unite pacificamente, senza combattere. Le loro storie di quella magica tregua di Natale furono tramandate di generazione in generazione, come un promemoria che l’amore e il perdono possono conquistare anche la più oscura delle guerre.
E così, ogni Natale, bambini e adulti raccontano questa favola per ricordarsi di quanto sia importante diffondere amore, pace e compassione in tutto il mondo.
Questa favola non è mia, ma in questo ostile e bruttale periodo, speriamo possa servire per riflettere
Daniele Cardia
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