(Adnkronos) – Il sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive, attivo nel nostro Paese, nel 2016 ha registrato 1.462 casi di malattia invasiva da Streptococcus pneumoniae, pari a quasi l'80% di tutti i casi notificati. "Il rischio di sviluppare malattie invasive pneumococciche nell'adulto è influenzato da vari fattori, tra cui l'età, la presenza di comorbidità (ad esempio malattie cardiache, diabete, malattie polmonari croniche), lo stato di immunocompetenza e l'esposizione a bambini piccoli. I bambini al di sotto dell'anno di età, gli adulti di età superiore ai 65 anni e i soggetti con condizioni di salute sottostanti hanno un rischio significativamente maggiore di malattia invasiva. La quantificazione precisa del rischio può variare in base alla popolazione studiata e al contesto geografico, ma studi hanno dimostrato che l'incidenza della malattia invasiva può essere diverse volte superiore nei bambini molto piccoli e negli adulti con fattori di rischio specifici rispetto alla popolazione generale adulta". Lo ha detto Caterina Rizzo, professoressa ordinaria di Igiene generale e applicata, dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e chirurgia, università di Pisa, intervenendo questa mattina a un media tutorial in cui si sono discussi i risultati positivi di numerosi studi di fase 3 che hanno valutato V116, il primo vaccino pneumococcico coniugato 21-valente, in sviluppo, disegnato in modo specifico per proteggere gli adulti e che dovrebbe essere approvato a giugno di quest'anno dall'agenzia americana Fda. "La prevalenza e la distribuzione dei principali sierotipi di pneumococco nella popolazione adulta italiana – continua Rizzo – si riflettono nelle tendenze osservate a seguito dell'introduzione dei vaccini coniugati contro lo Streptococcus pneumoniae. L'introduzione del coniugato 7-valente (Pcv7) e successivamente del vaccino coniugato 13-valente (Pcv13) ha" cambiato l'epidemiologia e "portato a una significativa riduzione dei casi di malattia pneumococcica invasiva (Ipd) nei bambini e, per effetto dell'immunità di gregge, anche nella popolazione adulta. Tuttavia, questa diminuzione è stata accompagnata dall'emergenza di 'ceppi sostitutivi' non inclusi nei vaccini, indicando un cambiamento nella distribuzione dei sierotipi responsabili di infezioni invasive". "L'introduzione dei vaccini coniugati in età pediatrica – prosegue Rizzo – hanno portato alla comparsa, nella popolazione anziana, di sierotipi diversi". Il V116 è stato "sviluppato a partire dai sierotipi che, nell'età adulta, causano più frequentemente la patologia pneumococcica, in base quindi all'evidenza epidemiologica". Contrariamente a quanto ci si aspettava, "cioè una riduzione della risposta immunitaria per alcuni sierotipi, per interferenze che si sviluppano quando se ne sommano molti", il 21-valente "ha sviluppato risposte immunologiche efficaci – conclude – per tutti i sierotipi". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Related Articles
Liverpool, otto persone ferite a coltellate: arrestato un uomo
(Adnkronos) – Attacco con coltello oggi, 29 luglio, a nord di Liverpool dove un uomo è stato arrestato dopo aver colpito almeno 8 persone. I servizi di emergenza sono stati chiamati per il "grave incidente" […]
Kaspersky segnala un aumento di app dannose che si spacciano per VPN
(Adnkronos) – Milano, 21 novembre 2024. Nel terzo trimestre del 2024, gli esperti di Kaspersky hanno registrato un aumento di quattro volte rispetto al trimestre precedente nel numero di utenti in Europa che sono stati […]
Verona, arrestati tre giovani: erano in fuga dalla Spagna dopo un omicidio
(Adnkronos) – La Polizia di Stato ha arrestato a Verona tre giovani spagnoli – un 28enne, un 26enne e una ragazza di 18 anni – ritenuti responsabili dell’uccisione di un altro giovane connazionale, avvenuta pochi […]
Be the first to comment